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Meraviglie di grazia al PalaSport per la veglia delle Palme

È iniziata in modo inedito, all’esterno del palasport di Cremona, la veglia delle Palme organizzata dalla Pastorale giovanile diocesana alla vigilia della 33esima Giornata mondiale della gioventù, quella che ogni anno si celebra la Domenica delle Palme a livello diocesano.

I gruppi, giunti dalle diverse parti della diocesi, nel pomeriggio di sabato 24 marzo sono stati accolti in un vero set fotografico, con Mattia Cabrini che ha interpretato un fotografo professionista. Nell’era dei selfie ha posto all’attenzione dei ragazzi il vero significato delle fotografie, che sanno racchiudere ricordi, fermando istanti importanti della vita in un fotogramma capace di prendere vita e dare vita.

Poi, attraverso un percorso guidato, tutti i partecipanti sono stati accompagnati all’interno del palazzetto. Durante l’itinerario hanno fatto tappa davanti a tre grandi immagini, riprodotte anche su cartoline che ciascuno ha potuto ritirare. Tre spunti che sarebbero stati ripresi poco dopo nel corso della veglia.

All’interno del palazzetto, introdotta dal racconto dell’Annunciazione (tema della serata: la Grazia), con l’accompagnamento del Grande Coro Diocesano diretto da Mauro Viola, ha preso il via la veglia, segnata dall’ingresso della croce e del vescovo Antonio Napolioni, accompagnato dai due diaconi togolesi che studiano presso il Seminario diocesano e che il 16 giugno prossimo saranno ordinati sacerdoti.

Al centro della scena, seduti in terra, quattro giovani. Uno a uno hanno preso la parola proponendo alcuni spunti di riflessione, alternati a momenti di preghiera guidati dal Vescovo.

Il primo momento di suggestione è stato offerto da Francesca Montuori che in un dialogo con la madre ha aiutato a riflettere sulla bellezza della vita come dono. La grazia della vita.

Poi Andrea Migliorini con la sua chitarra, tra musica e note, ha provocato i presenti su che cosa significa mettersi in relazione con l’altro. La grazia della relazione.

È stata quindi la volta di Cecilia Botturi e Daniele Carrara che hanno evidenziato come la vita di coppia sia risposta a una vocazione, che non è solo quella del matrimonio, ma del costruire, del progettare insieme. La vita di coppia può dare alla luce nuova vita, può spendersi nel sociale, nel lavoro, nell’arte, nel volontariato come progetto pensato insieme anche se svolto ciascuno con i propri compiti e ruoli. La grazia del generare.

Meraviglie di grazie, appunto, come preannunciava lo slogan della veglia di quest’anno. Proprio per aiutare i giovani a riflettere su questo, dagli spalti ha preso la parola Alberto Colombo, di bianco vestito come un angelo, che, ripercorrendo le tappe della serata, ha provocato i presenti con alcune domande per aiutarli a riflettere sulla bellezza e la gratuità dei doni ricevuti, su come spendere questi doni e in che modo organizzare il proprio futuro, cercando di comprendere a quale vocazione si è chiamati.

Proprio l’angelo dell’Annunciazione, insieme alla figura di Maria, erano la caratterizzazione della scenografia di quest’anno, che presto ha fatto da cornice all’adorazione della croce. Un momento di intensa spiritualità, che si è svolto nel più assoluto silenzio. Interrotto solo dalla toccante testimonianza di Andrea Franzini, per vent’anni missionario laico in Amazzonia, dove è stato coordinatore nazionale della pastorale dei minori. Un racconto/invocazione prendendo spunto da alcune fotografia: a partire da quella della foresta distrutta, passando da scatti che ritraevano bambini nei container o le torture attuate nelle prigioni. Sino ad arrivare a quell’amore che riesce a cambiare la vita. Grazie a strade come quella sulla quale si è incamminata Maria, a cui si è guardato come madre e maestra.

Preghiera e supplica cui è seguito il gesto di carità, con la colletta tra i giovani destinata a sostenere i progetti del Centro di aiuto alla vita di Cremona.

Ha tirato le fila della serata il Vescovo che ha chiesto un forte applauso per lo Spirito Santo, prima di gridare “Non tenere!”. Un’esclamazione che ha rivolto ai giovani, chiedendo loro di aggiungere ciascuno il proprio nome. Poi una richiesta: l’invito a tutti i membri dell’assemblea del Sinodo diocesano dei giovani di scendere dagli spalti. A tre di loro il Vescovo ha quindi voluto simbolicamente affidare tre testi: il messaggio del Papa per la Gmg 2018, le conclusioni del pre-Sinodo svoltosi in settimana a Roma in preparazione all’Assemblea dei Vescovi del prossimo ottobre e le meditazione di 15 giovani per la Via Crucis con Francesco al Colosseo.

Prima del mandato ha rivolto a tutti l’invito alla conclusione del Sinodo diocesano dei giovani, a Pentecoste, e l’appuntamento di agosto in vista del Sinodo dei vescovi.

La prima parte è stata caratterizzata quindi dalla tradizionale consegna dei rami di palma a un rappresentante per ogni gruppo presente, che ha ricevuto anche il testo scritto del mandato. Rami di palma più piccoli rispetto al solito: a causa di una malattia che ha colpito le palme, la Federazione Oratori Cremonesi ha optato per rami di Cycas.

Da ultimo, prima della benedizione finale, alcuni regali. Don Paolo Arienti ha consegnato il libro “La parola ai giovani” del filosofo Umberto Galimberti al Vescovo, il testo “Dio è giovane” di Papa Francesco ad Andrea Franzini e calice e patena ai due diaconi.

Dopo la cena al sacco, con la novità degli puntini street food a cura di Rigenera e BonBistrot, il clima di festa è proseguito con il concerto/testimonianza dei ForJay.

 

Photogallery:

 

Messaggio del Papa per la 33esima Gmg