Mazzolari «profeta contemporaneo», il Consiglio Episcopale Permanente della CEI nell’Appello per la pace cita il “Tu non uccidere”
È con le parole di don Primo Mazzolari, tratte dal “Tu non uccidere”, uno dei suo testi più conosciuti, che si conclude l’ “Appello di pace” contenuto nel comunicato del Consiglio Episcopale Permanente della CEI (23-25 settembre). Il documento della CEI definisce «un profeta contemporaneo» il sacerdote cremonese, di cui è in corso il processo di beatificazione, e che già era stato definito il «parroco d’Italia» da Papa Francesco, nella sua visita a Bozzolo il 17 giugno 2017.
«Come credenti – si legge nel comunicato del Consiglio Permanente – siamo richiamati dalle parole di un profeta contemporaneo, don Primo Mazzolari, che ammonisce: “Il cristiano è un ‘uomo di pace’ non un ‘uomo in pace’: fare la pace è la sua vocazione”. Sia la costruzione della pace e della convivenza tra le persone e i popoli il nostro impegno – ispirato dal Vangelo – generoso, risoluto e profetico».
L’“Appello per la pace” che il Consiglio Permanente ha rivolto, al termine dei propri lavori, nasce dalla preoccupazione per l’escalation che sta interessando, in queste ore, soprattutto il Medio Oriente, senza dimenticare l’Ucraina e gli altri conflitti in corso in diverse parti del mondo.
«Continuiamo a vedere vite spezzate, famiglie segnate dal dolore, bambini sconvolti dalla violenza e dalle lacrime. Case, scuole e ospedali rasi al suolo, città rese deserto. Una umanità ferita chiede pace e giustizia. È compito di ciascuno invocare la pace e operare nella vita di ogni giorno nel segno della Fratelli tutti; è dovere dei governanti assicurare la pace ai popoli della Terra». E ancora: «La convivenza diventi fratellanza, regni il rispetto reciproco, gli ultimi siano al centro dell’attenzione della società intera e di chi è stato chiamato ad assumere responsabilità politiche. La violenza non porta mai alcun vantaggio. La guerra è solo morte. Anche le comunità religiose hanno il preciso dovere di dar voce alla speranza di serenità e di pace che si leva dai piccoli, dalle donne e dagli uomini di questo nostro tempo, la cui vita è segnata dallo scellerato e sempre ingiustificato ricorso alle armi».
Quindi il riferimento al Messaggio di Papa Francesco al recente Incontro Internazionale di Preghiera per la Pace di Parigi: “Compito urgente delle religioni è favorire visioni di pace. […] C’è bisogno di incontrarsi, di tessere legami fraterni e di lasciarsi guidare dall’ispirazione divina che abita ogni fede, per immaginare assieme la pace tra tutti i popoli” (17 settembre 2024).
CEI, il comunicato finale del Consiglio Episcopale Permanente