«L’urlo del silenzio»: al liceo Vida un’occasione tra teatro e riflessione per educare alla pace

Un silenzio denso di significato, interrotto solo dalle voci di chi vuole ascoltare, ha accolto giovedì nel Seminario di Cremona i partecipanti a «L’urlo del silenzio. Un canto per la pace», l’incontro pubblico promosso dal liceo Vida insieme a Federazione oratori cremonesi e Pax Christi Cremona. Un evento nato dalla collaborazione tra realtà civili e ecclesiali, collocato nel contesto delle iniziative dell’anno oratoriano della Diocesi sul tema «Facciamo pace» e del Festival dei diritti in corso in questi giorni sul territorio, che ha preso spunto dal dramma della Striscia di Gaza per sviluppare un’ampia riflessione sull’educazione alla pace.

Don Francesco Fontana, presidente della Federazione oratori cremonesi, ha aperto la serata invitando a superare le «bolle» in cui spesso operano comunità e associazioni e ha sottolineato l’importanza della collaborazione per trasformare le parole in azioni concrete: «Perché si passi dalle parole ai fatti serve l’idea e l’iniziativa di qualcuno, per mettere insieme, trovare sintonie e avviare collaborazioni». Così la scorsa estate è nato un dialogo tra Federazione oratori cremonesi, Pax Christi e liceo Vida attorno al tema urgente della pace. Giorgio Leali, consigliere Csv Lombardia sud e rappresentante del Festival dei diritti, ha evidenziato come la pace vada portata nelle relazioni quotidiane e non solo nelle grandi dichiarazioni, poiché i diritti vanno costruiti e promossi giorno per giorno.

Il cuore della serata è stato il reading teatrale della Compagnia dei Piccoli, tratto da Sette bambine ebree: un dramma per Gaza di Caryl Churchill: sette dialoghi tra adulti e bambine ripercorrono la storia dalla Shoah dalla nascita dello Stato di Israele fino ai bombardamenti in Palestina, offrendo uno sguardo attento alla sofferenza dei più piccoli.

La professoressa Roberta Balzarini, docente di Storia e Filosofia e preside delle scuole diocesane della Cooperativa Cittanova, ha aiutato i presenti a comprendere la complessità storica, offrendo strumenti per orientarsi in un conflitto che ha radici profonde ed estese.

L’educatore Aldo Zambelloni, che ha accompagnato le classi del liceo Vida nell’allestimento della mostra «La voce dei bambini di Gaza», ha sottolineato come sia stato «significativo vederli aggirare tra questi disegni».

Docenti e studenti hanno portato testimonianze dirette. Il professor Davide Valesi ha raccontato l’impatto emotivo della testimonianza della cooperante Giuditta Brattini: «La prima cosa da fare è far riconoscere ai ragazzi che c’è altro fuori dal loro mondo. Il primo passo dell’educazione alla pace è accorgersi che esiste un “altro” che ha bisogno di noi».

Infine, Teodora Compiani, studentessa del quarto anno del liceo classico, ha concluso con un contributo creativo, realizzato a lezione: una lettera in cui una madre racconta il momento in cui si accorge che è iniziata la guerra. La lettura ha reso immediata la realtà della sofferenza vissuta dai bambini e dalle famiglie.

La serata si è conclusa con la visita alla mostra, integrando riflessione storica, esperienza teatrale e arte visiva, e confermando l’importanza di un’educazione alla pace che attraversi scuola e società.