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L’unità pastorale di Grontardo, Levata e Scandolara Ripa d’Oglio ha accolto il nuovo parroco

«Che cosa dovrai fare don Franz? È detto nel Vangelo di oggi: “Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità vi dico, non perderà la sua ricompensa”. Tieni aperta questa sorgente, in modo che tutti possano attingervi la misericordia e la tenerezza di Dio». Con queste parole il vescovo Antonio Napolioni, sabato 29 settembre, nella chiesa di San Michele Arcangelo in Scandolara Ripa d’Oglio, ha affidato a don Franz Tabaglio l’unità pastorale di Grontardo, Levata e Scandolara Ripa d’Oglio. Tre parrocchie che sotto la guida di don Roberto Pasetti hanno mosso i primi passi verso “l’unità” e in sei anni, attraverso l’esperienza della catechesi comune, delle Messe unitarie, del giornalino parrocchiale unico, della corale e del Grest dei tre oratori, hanno imparato a considerarsi consorelle.

Omelia del vescovo Napolioni

Con una celebrazione accurata e festosa hanno dato il benvenuto a don Tabaglio mostrando, nelle parole di saluto del rappresentante dell’unità pastorale, la consapevolezza di avere ancora molto cammino da fare: «Ci sono  campanilismi da superare, personalismi da smussare, difficoltà a muoversi tra una parrocchia e l’altra quando la messa non è nella propria chiesa. Abbiamo gettato le reti e qualche pesce l’abbiamo tirato in barca ma molti altri no». E poi: «Non le chiederemo di essere un prete perfetto né tantomeno un prete superman, ma semplicemente un uomo di Dio, padre e fratello».

Anche il sindaco di Grontardo, Piera Mairino (presidente dell’Unione lombarda dei Comuni Oglio-Ciria), ha formulato parole di fiducia e di attesa: «Esprimiamo riconoscenza a don Franz per la sua disponibilità ad operare nel nostro territorio. Costruire aggregazioni è un impegno che richiede pazienza, tolleranza e determinazione, specie oggi dove lo stile di vita individualistico è sempre più radicato. (…) Solo costruendo alleanze tra coloro che amano la vita sarà possibile procedere».

La risposta a tutti di don Franz è stata semplice ma essenziale: «Quando entriamo in chiesa abbiamo davanti un Crocifisso che ci accoglie, quando usciamo abbiamo davanti un Crocifisso che ci dice di portare Cristo a tutti e di riconoscerlo in tutti. Questo è lo stile di vita del cristiano e il proposito è quello di fare ogni giorno sempre un po’ più di bene». Alle parole di don Franz ha fatto eco il Vescovo: «È lo sguardo di Dio a renderci fratelli».

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Profilo del nuovo parroco

Don Franz Tabaglio, classe 1964, è stato ordinato sacerdote il 19 giugno 1993 mentre risiedeva nella parrocchia di Ca’ de’ Stefani. Dopo essere stato vicario a San Pietro al Po in Cremona (1993-1998) e a Rivolta d’Adda (1998-2002), per lui cappellano dell’ospedale di Cremona (2002-2008). Dal 2008 era parroco a Casanova del Morbasco e Cortetano. Con il nuovo incarico di parroco dell’unità pastorale di Scandolara Ripa d’Oglio, Grontardo e Levata prende il testimone dal parroco don Roberto Pasetti (trasferito a Commessaggio) e dal collaboratore don PIerluigi Vei (destinato all’unità pastorale di Vescovato – Ca’ de’ Stefani – Pescarolo – Pieve Terzagni – Gabbioneta – Binanuova).

 

Saluto di don Tabaglio

Carissimi parrocchiani, entro nelle vostre case con queste poche righe prima di iniziare il mio ministero di parroco e di potervi quindi incontrare di persona.

Un saluto speciale per gli ammalati e a chi soffre nel corpo e nello spirito. I miei sentimenti sono in questo momento di timore e tremore nell’assumere la responsabilità di pastore di una comunità cristiana costituita da tre parrocchie: Grontardo, Levata e Scandolara Ripa d’Oglio.

Sono qui per camminare con voi verso il Signore consapevole che solo insieme potremo veleggiare velocemente.

Due verbi sono le colonne sulle quali dovremo lavorare:

STARE con Gesù: la preghiera che porta all’intimità con Dio non deve mancare nella nostra giornata. Essa è la linfa che ci fa crescere come cristiani e ci identifica come tali davanti ai non credenti.

ANDARE verso i fratelli: se pregheremo ci renderemo conto che ogni persona diventerà per noi un fratello o una sorella da aiutare, servire ed amare. Una comunità cristiana se resta chiusa in sagrestia è destinata a scomparire, come una comunità che non prega .

Ecco che allora insieme nei prossimi anni cercheremo di crescere nella conoscenza tra di noi, nella fratellanza, nella santità “facendo a gara” a chi ama di più Gesù, la Madonna, i santi e a chi vive le opere di misericordia con maggiore zelo.

Sono certo che continueremo sulla strada tracciata dai miei predecessori consapevoli che la Chiesa è più grande delle nostre piccole menti.

Non dimentichiamo un motto che fino alla nausea ci ricorderemo: “Pensa in grande, parla in grande, credi in grande e DIO farà in grande”.

Il vostro nuovo parroco
don Franz Tabaglio