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Lo sport del Csi ai blocchi di ri-partenza

Come è sopravvissuta la pratica sportiva durante i mesi di lockdown? Che cosa si può mettere in atto nel prossimo futuro? Per rispondere a queste e ad altre domande, l’assistente ecclesiastico don Paolo Arienti e il presidente Claudio Ardigò lo scorso martedì hanno organizzato un incontro con i presidenti e dirigenti del Csi Cremona.


«Dopo mesi di apparente inattività, avevamo il desiderio ritrovare tutti i nostri tesserati attraverso i presidenti e i dirigenti per pensare insieme al futuro. Purtroppo non abbiamo ancora indicazioni chiare da parte del legislatore e, di conseguenza, dobbiamo immaginare tutti i possibili futuri scenari».

Ad esempio?
«Per esempio pensare a manifestazioni di pallavolo o calcetto dove si gioca uno contro uno: passaggi, rigori… Per tenersi in allenamento e per restare agganciati alla propria squadra. E in concreto a luglio inizieremo con il tennis e il ciclismo. Non vediamo l’ora di ripartire».

Come è andato l’incontro?
«Bene. I partecipanti erano poco meno di cinquanta. È un ottimo risultato. Ma soprattutto tutti coloro che sono intervenuti hanno manifestato una forte esigenza di ricominciare. Dobbiamo solo attenerci alle regole. Non avrebbe senso adesso organizzare partite e grandi manifestazioni per poi prendere multe salate e, soprattutto, mettere a rischio la propria salute. Le federazioni hanno già dato delle direttive, ma ovviamente cambiano in modo repentino, come d’altronde la situazione. Sono fiducioso nel fatto che presto arriveranno protocolli concreti e fattibili. Per ora non posso dare false speranze».

È però innegabile che piano piano stiamo ripartendo, anche nel mondo dello sport…
«Sicuramente partiremo dagli oratori che stanno lavorando per proporre un’attività estiva compatibile con le norme di sicurezza. La Federazione oratori cremonesi insieme agli uffici di Pastorale giovanile della Lombardia ha attivato il progetto Summerlife per aiutare anche le comunità più piccole a non rinunciare alla preziosa attività estiva. Noi del Csi ci inseriremo all’interno di questo progetto, finanziando l’assunzione di due ragazzi laureati in scienze motorie che nei prossimi tre mesi dedicheranno 40 ore settimanali agli oratori che ne faranno richiesta. Il loro ruolo sarà quello di progettare e concretizzare attività sportive. Abbiamo già avuto l’adesione di sette oratori della città, e ci sono altre parrocchie, fuori Cremona, che stanno valutando questa opportunità».

A livello regionale si è mosso qualcosa?
«Certamente. Non ci siamo mai fermati. Csi Lombardia ha chiesto di presentare alcune idee. Sono state ideate ben 130 attività, consultabili dagli addetti ai lavori. Sono orgoglioso di dire che uno dei nostri due ragazzi ha collaborato con il consiglio regionale, portando le sue proposte».

Che in realtà non sono mancate nemmeno durante i mesi di isolamento, giusto?
«Durante il lockdown un’insegnante di educazione motoria ha organizzato per tre volte la settimana lezioni sincrone per bambini fino ai 10 anni. E abbiamo organizzato due serate di formazione: l’11 maggio è stato nostro ospite Stefano Fogliata che ha presentato il documentario sulla sua ricerca dedicata alla società del calcio nell’ambito di un campo di profughi siriano-palestinesi a Beirut, e il 18 maggio si sono collegati la psicologa dello sport Giuliana Alquati e l’allenatore Dario Rastelli per un interessante confronto sui temi educativi. Ora speriamo con tutto il cuore di poter organizzare a fine settembre una grande festa per celebrare 75 anni del Csi Cremona».