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Lettera per la Pasqua 2020: il vescovo Napolioni scrive alle comunità in vista delle celebrazioni pasquali

Pubblichiamo il testo della Lettera per la Pasqua che il Vescovo Antonio, ha indirizzato alle comunità della diocesi. A seguire i link a tutte le indicazioni per la celebrazioni della Settimana Santa nel rispetto delle disposizioni in vigore per il contenimento della epidemia di Covid-19 e il videomessaggio che mons. Napolioni ha rivolto alla diocesi

Lettera alle comunità per la Pasqua 2020

“Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine” (Gv 13,1).

Quante volte abbiamo ascoltato, meditato, celebrato queste parole del Vangelo, che ci introducono nella Settimana Santa a partire dai sentimenti stessi di Gesù.

Quest’anno, provati terribilmente dall’epidemia, abbiamo ancor più bisogno di stringerci a Lui, vero uomo e vero Dio, per continuare a credere, sperare, amare.

Non fino alla fine, come se ci aspettassero solo sconfitta  e distruzione, ma fino al fine, cioè al traguardo, al massimo, al culmine dell’amore. E’ ciò che sta accadendo nelle nostre famiglie e comunità, spremute dal dolore, ma per assaporare un più profondo e tenace amore.

Scrivo alla comunità diocesana per condividere insieme lo spirito e i modi con cui vivere questa specialissima Pasqua. Il cammino della Quaresima ci ha relegato nel deserto delle nostre case, dove tuttavia non è mancata la possibilità di sentirci uniti, nella trepidazione e nella preghiera.

Stiamo riscoprendo la basilare forma “domestica” della Chiesa.

La Chiesa nacque, e rinasce sempre, nelle case. I moderni mezzi di comunicazione ci hanno aiutato, ma soprattutto spero che nessuno abbia avuto paura della lentezza e del silenzio (che in questi giorni abbondano), per farsi pensoso, in ascolto dello Spirito, docile alla volontà di Dio che – anche in circostanze come queste – non può che essere volontà di bene e di vita.

Avremmo tanto voluto esplodere in una Pasqua di gioiosa liberazione dal male che ci assedia, ma ci è chiesto ancora di attendere, di lottare, impegnandoci in un rispetto scrupoloso delle norme di comportamento che sole possono tutelare noi e gli altri dal contagio.

Il primo gesto di impegno cristiano sia ancora questo:

obbedire umilmente alle indicazioni delle Autorità, non abbassare la guardia, come segno concreto di amore alla vita, specie dei più fragili.

Verranno i giorni della liberazione, della festa, quando piangeremo insieme specialmente in ricordo dei tanti morti di questa stagione, ma oseremo anche danzare la voglia di vivere e di essere in comunione.

Questa grande prova potrà portare frutti maturi di maggiore essenzialità ed unità, da cui ripartire per un cammino ancora in salita, ma nella giusta direzione.

Pasqua è il nome di ciò che sta accadendo: penso ai fratelli e sorelle che sono morti, consegnati alla Paternità misericordiosa di Dio, adagiati come Gesù e con Gesù sul grembo di Maria, Madre Addolorata. La lotta per la vita che continua ad impegnare tanti è altrettanto un evento pasquale, per il quale preghiamo, perché abbia esito felice per tutti.

Il mondo intero ci appare nelle doglie di un parto, in cui dalla sua riscoperta vulnerabilità possa scaturire una storia più umile, vera, condivisa per tutti i popoli.

Sono solo alcune delle riflessioni che svilupperemo insieme, con cura e calma, per non disperdere i semi di bene che abbondano anche in un tempo segnato dal dolore e dalla morte.

Ci auguriamo che nel tempo pasquale, verso la Pentecoste, queste possibilità rifioriscano anche socialmente.

Intanto, celebriamo la Pasqua, la Settimana Santa, la Passione Morte e Risurrezione del Signore Gesù, cuore e culmine di tutto l’anno liturgico. Come faremo?

Vorremmo vivere questi giorni santi, in particolare quelli del Triduo Pasquale, esprimendo nello stesso tempo il legame “ecclesiale” con il Papa e il Vescovo, nel tessuto delle nostre Parrocchie e Unità Pastorali, ed il legame “domestico” della famiglia, delle piccole comunità di vicinato, con particolare attenzione alla fraternità con chi è ammalato e solo. Sarà prezioso, proprio nella “settimana santa”, esortare a questa responsabilità le famiglie dei ragazzi dell’iniziazione cristiana: perciò offriremo a ogni famiglia un sussidio per vivere in casa, oltre che nel collegamento coi media diocesani, ciascuna celebrazione.

Scarica il pdf della lettera del Vescovo con anche le indicazioni diocesane

 

 

 

Tutte le indicazioni per la Settimana Santa 2020
con approfondimenti e sussidi da scaricare

 

Video messaggio del Vescovo all’intera comunità diocesana (VIDEO)