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L’esperienza sinodale al centro dell’ultimo numero di Dialogo

 

Sull’esperienza sinodale, avviata il 9-10 ottobre a Roma, si appunta buona parte del numero di ottobre-novembre di Dialogo, il periodico dell’Azione Cattolica cremonese, a partire dall’editoriale di don Gianpaolo Maccagni. La sinodalità non è una “cosa” in più da fare e nemmeno una esperienza eccezionale confinata nell’ambito di un tempo determinato, ma è una condizione costante, che caratterizza la Chiesa e che coinvolge tutti i battezzati. Con l’attuale convocazione Papa Francesco chiama la Chiesa, in tutte le sue componenti, ad interrogarsi sulla propria vita e sulla propria missione. È l’occasione per “Un cammino di conversione comunitaria”. Ci chiediamo: come si realizza oggi quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, fedele alla missione che le è stata affidata?

Anche l’Azione Cattolica entra in questo cammino portandovi l’impegno formativo che le è proprio. Lo spiega nelle pagine di “Vita associativa” il presidente Emanuele Bellani, prospettando le linee di un percorso da compiere con “Gli occhi fissi su di Lui”, cioè su Cristo e sulla sua Parola, in uno sforzo comunitario di ricerca di essenzialità e di purificazione.

Per la rubrica “Spiritualità” Mario Gnocchi presenta il libro di don Michele Do “Di cominciamento in cominciamento”, a cura di S. Molina e P. Racca, Associazione Il campo, Alba 2020, che raccoglie testi da registrazioni di conversazioni e omelie di don Michele sul mistero pasquale e sulla presenza della morte nella nostra vita. Don Michele Do è stato il rettore della piccolissima parrocchia di Saint Jacques d’Ayas, in Val d’Aosta, dal 1945 alla morte, avvenuta nel 2005. Uomo di profonda spiritualità, divenne riferimento per un grande numero di persone, credenti e non, alle quali offriva la propria accoglienza amichevole, alimentata dalla meditazione biblica e dalla preghiera liturgica.

Ada Ferrari, “catechista di lungo corso” in “Antiquum ministerium” sottolinea la rilevanza del Motu Proprio che istituisce il ministero del catechista, e ne pone in luce la specificità vocazionale all’interno di una concezione comunitaria e sinodale della Chiesa.

Sulla qualità della vita liturgica e sugli aspetti problematici della partecipazione dei fedeli, così come si manifesta oggi nelle nostre chiese, si sofferma Paola Bignardi, raccogliendo i suggerimenti emersi nell’ambito della 71esima Settimana Liturgica Nazionale che si è svolta di recente nella cattedrale di Cremona. Preso atto realisticamente della disaffezione di molti, giovani compresi, per l’Eucarestia domenicale, la domanda è: come affrontare  e superare la crisi affinché tutti possano “Sentirsi a casa nelle celebrazioni liturgiche”?

La rubrica “Mondo” propone due riflessioni, rispettivamente a cura di don Bruno Bignami (“In cerca di una giusta transizione”) e di Marco Pezzoni (“Afghanistan, 20 anni dopo”). Accomuna i due testi la convinzione che si tratti di vicende epocali che ci rimandano all’urgenza di formulare visioni e programmi di azione di carattere comunitario.

Scrive don Bignami, prendendo spunto dalla 49^ “Settimana sociale” dei cattolici italiani a Taranto, che una transizione “giusta” richiede tre tappe: cura delle relazioni, conversione ecologica, passaggio dal consumismo alla fraternità, per approdare ad un cambiamento che coinvolga tutti ed a tutti giovi.

Marco Pezzoni affronta la complessità della situazione afghana sullo sfondo della storia oltremodo tormentata di quella terra e sottolinea come essa sia occasione di un “possibile ridimensionamento di teorie e strategie politiche e militari sbagliate” e apertura di “nuovi equilibri internazionali” favorevoli all’instaurazione della pace. Un impegno al quale siamo tutti chiamati a contribuire.

 

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