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L’esperienza di “Casa Magdala” ulteriore passo nel cammino dei giovani della Zona 2

Il secondo incontro del percorso “Eredi di Futuro” per i giovani della Zona pastorale 2, che domenica 9 febbraio si è svolto a Soresina, ha visto riflettere sul tema dell’abitare: abitare il proprio presente, la propria quotidianità, “una questione di stare, insomma, non tanto di fare”. La riflessione è stata guidata dalla testimonianza di Marta Danelli, giovane di Casalpusterlengo, studentessa di Scienze politiche all’Università di Bologna.

Marta ha raccontato ai giovani cremonesi della Zona 2 la propria esperienza dell’abitare, declinandola e rendendola concreta nel racconto delle sue “tre case”.

Partendo dalla sua casa d’origine, la sua famiglia, ha raccontato di come fin da ragazzina si è sempre trovata a vivere in un ambiente accogliente, una casa con le porte aperte. Nella sua seconda casa, vivendo come volontaria presso le strutture dell’Associazione Giovanni XXIII a Bologna, ha sperimentato la dimensione del servizio. Il suo racconto si è poi concentrato sulla sua casa attuale, “Casa Magdala”, dove convivono volontarie e ragazze sulla via del recupero dallo sfruttamento della prostituzione. Casa Magdala nasce all’interno della realtà dell’Associazione “Albero di Cirene”, fondata da un sacerdote bolognese, con un’attenzione speciale per “gli scartati degli scartati”.

Le parole di Marta, forti, autentiche, vere, e la sua semplicità nel raccontare la forza che trova nella preghiera quotidiana, hanno emozionato i partecipanti e hanno dato vita a un confronto autentico tra i giovani.