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L’apertura del Giubileo al santuario di Casalmaggiore

Il Santuario della Madonna della Fontana a Casalmaggiore è uno dei tre Santuari Mariani Giubilari della Diocesi di Cremona dove è stato dato l’avvio ufficiale all’Anno Santo straordinario della Misericordia domenica 13 dicembre 2015. Don Irvano Maglia, inviato dal Vescovo e delegato per la pastorale, ha presieduto la celebrazione in una chiesa, peraltro già gremita dalle ore 16, alla presenza di numerosi sacerdoti, pellegrini e autorità locali, tra di essi il primo cittadino Filippo Bongiovanni.

La corale Santo Stefano del Duomo di Casalmaggiore, alle ore 17, ha intonato il canto d’ingresso dando inizio al rito con la processione dei sacerdoti, l’invocazione del celebrante alla misericordia divina e l’aspersione dei fedeli, in ricordo del battesimo.

Don Irvano, nella sua omelia, ci regala numerosi spunti di riflessione. Inizia un percorso di vita personale all’insegna del cambiamento, siamo venuti in pellegrinaggio trascinati dalla forza di Dio.

«Che cos’è la Misericordia? – ha esordito -. La Misericordia di Dio è dono che non può essere tenuto per sè, bensì deve essere ridonato nello stesso stile di Dio: amando per primi, amando senza condizioni, amando operando il bene spirituale e materiale del prossimo. È l’amore di Dio che condivide la nostra sorte, l’amore che ci permette di ritornare a Lui e trovare sempre la porta aperta».

«Giovanni il Battista – ha proseguito -, infatti, ci esorta a dare concretezza alla nostra attesa del Signore attraverso le opere di Misericordia: “chi di voi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto”. Ma Luca ha uno spunto originale. Egli mentre fa un cernita di chi va da Giovanni il Battista, distingue tra pubblicani e soldati, due categorie di persone che più facevano fatica a seguire un itinerario di conversione. A queste categorie di persone un poco lontane, Giovanni Battista propone di esercitare la base della Misericordia, cioè la giustizia: “non esigete nulla di più di quanto è stato fissato”; “non maltrattate e non estorcete, accontentatevi delle vostre paghe”».

L’inizio dell’esercizio della Misericordia «è l’esercizio della giustizia. Il discepolo del Signore non può porgere una mano ad elargire e una mano a trattenere». Infine Giovanni Battista «ci rivela che la manifestazione della Misericordia di Dio passa attraverso la verità della nostra vita. Siamo servitori dell’amore di Dio nella nostra vita, Cristo deve crescere e manifestarsi, non il nostro orgoglio». E così don Irvano ha terminato: «Preghiamo Maria, la madre della Misericordia, la fontana da cui sgorga l’acqua pura dell’amore di Dio, la Serva della Parola di Dio, perché ci accompagni nel nostro desiderio di diventare con Gesù “volto della Misericordia del Padre”».

Al concludersi della Messa è stato molto toccante, oltre i ringraziamenti dovuti, ribadire da parte dei frati della loro già risaputa disponibilità ad accogliere tutti i pellegrini, mendicanti di Misericordia, con la nota semplicità, umiltà e gioia francescana. Infine i celebranti sono scesi nella cripta – un gesto molto caratteristico in questa chiesa mariana – per l’ultima preghiera cantata: la Salve Regina.

Il tempo della misericordia è iniziato, ora tutti hanno bisogno di rendere concreto nel quotidiano lo stile proprio di Dio: “Misericordiosi come il Padre”.

Carmen

 

L’omelia di don Irvano Maglia

Photogallery della celebrazione