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L’annuncio nel Concistoro: domenica 18 ottobre il rito di canonizzazione del sacerdote cremonese

Domenica 18 ottobre il beato don Vincenzo Grossi, sacerdote della diocesi di Cremona e fondatore dell’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, sarà iscritto nell’Albo dei Santi. L’annuncio ufficiale è stato dato la mattina di sabato 27 giugno nel Concistoro ordinario pubblico tenuto da Papa Francesco nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano.

Insieme al beato don Vincenzo Grossi, il prossimo 18 ottobre diventeranno santi anche la beata Maria dell’Immacolata Concezione (superiora generale della Congregazione delle Sorelle della Compagnia della Croce) e i beati Ludovico Martin e Maria Azelia Guérin (coniugi, padre e madre di famiglia).

L’annuncio ufficiale è arrivato sabato 27 giugno quando, alle 10, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha presieduto la celebrazione dell’Ora Terza e il Concistoro ordinario pubblico per il voto su alcune cause di canonizzazione.

Tra queste, appunto, il sacerdote cremonese e fondatore delle Figlie dell’Oratorio, il beato don Vincenzo Grossi. Ciò avviene dopo che, il 5 maggio scorso, Papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante un miracolo attribuito all’intercessione del beato Vincenzo Grossi. Si tratta di una guarigione avvenuta 25 anni fa a Pizzighettone, paese natale del beato Grossi.

L’annuncio della data di canonizzazione è arrivata anche a Castelveccana (Va) dove dal 21 giugno scorso è riunito il Capitolo generale delle Figlie dell’Oratorio, l’istituto religioso fondato dal beato Grossi. «L’ormai vicina proclamazione della santità di don Vincenzo Grossi – ha commentato la superiora generale, madre Marilena Borsotti – ci aiuta a sentire più viva la sua protezione e a sentirci parte di una storia guidata dalla grazia di Dio».

La notizia è stata appresa con particolare gioia in diocesi di Cremona, e in particolare nei luoghi segnati dalla presenza di don Grossi. Nello specifico a Pizzighettone: originario del paese rivierasco, appena ordinato prete fu vicario a Gera; e dal 1873 al 1883 parroco di Regona. La Pastorale giovanile interparrocchiale di Pizzighettone si è già mobilitata per essere presente con i propri ragazzi a Roma il prossimo ottobre per prendere parte alla cerimonia di canonizzazione.

E proprio il sito internet delle parrocchie di Pizzighettone sottolinea la coincidenza tra la data della canonizzazione e l’89esima Giornata missionaria mondiale.

«Nel messaggio scritto per questa occasione – ricorda il sito delle parrocchie pizzighettonesi – il Santo Padre, afferma: “Il cinquantesimo anniversario del Decreto conciliare Ad gentes ci invita a rileggere e meditare questo documento che suscitò un forte slancio missionario negli Istituti di vita consacrata. Nelle comunità contemplative riprese luce ed eloquenza la figura di santa Teresa di Gesù Bambino, patrona delle missioni, quale ispiratrice dell’intimo legame della vita contemplativa con la missione. Per molte congregazioni religiose di vita attiva l’anelito missionario scaturito dal Concilio Vaticano II si attuò con una straordinaria apertura alla missione ad gentes, spesso accompagnata dall’accoglienza di fratelli e sorelle provenienti dalle terre e dalle culture incontrate nell’evangelizzazione, tanto che oggi si può parlare di una diffusa interculturalità nella vita consacrata. Proprio per questo è urgente riproporre l’ideale della missione nel suo centro: Gesù Cristo, e nella sua esigenza: il dono totale di sé all’annuncio del Vangelo”».

E il sito delle parrocchie di Pizzighettone prosegue: «Un punto essenziale, quello dell’anelito missionario nella vita consacrata, anche per l’Istituto delle Figlie dell’Oratorio, riunito in questi giorni a Castelveccana Villa Immacolata, a Castelveccana (VA), nel XVI capitolo generale. Le religiose sono chiamate non solo a scegliere la nuova madre generale che guiderà l’ordine per i prossimi anni ma anche a rileggere il carisma e la spiritualità del loro padre fondatore, partendo da quella frase che don Grossi consegnò alle sue suore: “La via è aperta: bisogna andare”. Chiamate dal Signore ad essere benedizione per il mondo, le Suore Figlie dell’Oratorio vogliono “abbracciare il futuro con speranza”, per essere nelle nostre comunità e nel mondo, presenza della Sua Risurrezione».