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La visita pastorale nell’unità pastorale Frosi con l’impegno per una novità cristiana che scaturisce dal Vangelo (VIDEO e FOTO)

Si è conclusa domenica 21 febbraio la visita pastorale del vescovo Antonio Napolioni alle parrocchie di San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni, unite nel nome e nel ricordo del servo di Dio mons. Angelo Frosi, vescovo di Abaetetuba originario di San Bassano. Tre giorni di incontri e confronti con sacerdoti e laici che, come ha promesso il Vescovo, non si esauriranno con un saluto fino alla prossima visita, ma saranno un punto di partenza per ulteriori spunti e riflessioni che giungeranno alle comunità a partire dalle conclusioni che mons. Antonio Napolioni scriverà e trasmetterà alle comunità già nei prossimi giorni.

Photogallery dei tre giorni di visita pastorale

Durante i tre giorni trascorsi tra San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni, il Vescovo ha percorso a piedi le strade, raggiunto le chiese, salutato i passanti, visitato i malati, incontrato i giovani e le famiglie, parlato con il Consiglio pastorale parrocchiale unitario ed i singoli Consigli per gli affari economici, nel ricordo anche di chi non c’è più, in particolare perché strappato alla vita dal Covid. Tre giorni intensi la cui esperienza il Vescovo ha voluto riassumere domenica 21 febbraio durante la Messa delle 11 nella parrocchiale di San Bassano.

L’omelia del Vescovo ha toccato trasversalmente più ambiti – la visita pastorale, il particolare momento storico, la conversione a Cristo – per concretizzarsi in un messaggio alle comunità visitate: «Ogni diluvio – ha detto prendendo spunto dalle letture – prima o poi finisce e torna il sereno, ogni traversata nel deserto incontra un’oasi, conduce a una città, e la sofferenza diventa gioia. Questa non è solo una sapienza umana frutto dell’esperienza. Un anno fa tanti arcobaleni comparivano sui balconi e un anno dopo siamo ancora alle prese con la paura e la lotta, ma abbiamo capito un po’ di più come potrà andare tutto bene. Non basteranno l’arcobaleno delle nostre emozioni, o i nostri buoni propositi, né gli sforzi di scienza, politica ed economia. In questo momento così difficile per tutti incontriamo già la tentazione di prevaricare e non condividere con i più poveri, di approfittare per guadagnarci, perché il male è sempre all’opera. Dunque non ci sono solo le malattie e i cataclismi, ma anche il male di cui gli uomini sono responsabili e che noi stessi ci facciamo, con le nostre mani, le nostre scelte e le nostre menti». In tutto questo – ha ricordato il Vescovo – l’annuncio cristiano è decisivo, perché smaschera illusioni e menzogne. «Qui troviamo il senso della visita pastorale, quella di Dio attraverso il suo farsi pastore quotidiano, prendendo per mano le comunità e così rinnovare l’alleanza per mezzo di Suo Figlio Gesù.

«In questo periodo – ha proseguito monsignor Napolioni – Dio fa circolare anticorpi d’amore: questa è la novità cristiana per cancellare le paure e gli egoismi, è il messaggio che si deve respirare nelle parrocchie per disinnescare gli egoismi e vivere con e per gli altri. Questo deve trasmettere il catechismo ai ragazzi, per essere scuola di vita e speranza». E per essere ancora più incisivo, il Vescovo ha voluto così concludere la sua omelia: «Ascoltate il Vangelo, prendetelo sul serio e scommettete su di esso, perché è dinamite di Dio, potenza di Dio per salvarci e vivere nella gioia. Protagonista di questo tempo sia il ‘noi’ in Cristo. Noi disponibili a convertirci in Cristo attraverso l’ascolto della Parola. Credere al Vangelo e seguire Cristo: il programma di sempre, nulla di nuovo, ma giusto. A noi tocca vivificare Cristo e il Vangelo nel cammino che ci attende».

La celebrazione conclusiva a San Bassano, animata dal coro Gabriele, è stata trasmessa in diretta sui canali web diocesani e in tv su Cremon1. Accanto al Vescovo oltre al parroco don Angelo Ruffini c’erano gli altri sacerdoti a servizio dell’unità pastorale: don Mario Della Corna, don Davide Ottoni, don Luigi Pietta e don Luigi Parmigiani. Rappresentata anche la comunità civile, con il sindaco di San Bassano in fascia tricolore.

Prima della conclusione della Messa le parole di saluto di don Ruffini, insieme al grazie al Vescovo «per i giorni vissuti insieme tra comunità, per averci dato la possibilità di sperimentare la fraternità sacerdotale, per il tempo concesso e per la gioia di vedere gli sguardi stupiti delle persone per la sua presenza, le sue parole e la sua vicinanza. Mi auguro che questa esperienza – ha detto – ci sia di sprono per essere capaci di vivere quanto ci siamo detti in questi giorni perché nessuno, nelle nostre parrocchie, si senta solo, anzi trovi il proprio posto».

Il grazie delle comunità è stato trasformato poi in un gesto semplice ma concreto perché il Vescovo non dimentichi San Bassano, Cornaleto, Formigara, Gombito, San Latino e Santa Maria dei Sabbioni: così a monsignor Napolioni è stata consegnata una pergamena con la foto delle realtà visitate e un gesto di carità a favore nella borsa di Sant’Omobono. Un dono offerto al Vescovo dai ragazzi che il prossimo 18 aprile riceveranno i sacramenti dell’Iniziazione cristiana.