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La prima messa di don Francesco Gandioli a Gallignano

La prima Messa è l’avvenimento centrale, dopo l’ordinazione presbiterale, per un prete novello. E lo è stato anche per don Francesco Gandioli, che l’ha celebrata nella propria parrocchia d’origine, Gallignano, domenica 12 giugno, alla presenza di numerosi compaesani, amici e parenti.

La Messa. Il centro della vita del sacerdote, il mistero più alto che l’uomo può sperimentare. Per se stesso e per coloro che ha accanto. Ma questo non basta per essere prete. Lo ha ricordato anche don Lino Viola, parroco di Gallignano, durante l’omelia.
Dopo aver dichiarato la propria felicità ed emozione nel vivere un momento così speciale per la comunità che gli è stata affidata, don Viola ha sottolineato la particolarità dello stile di vita di Gesù: aperto alle relazioni, disponibile ad incontrare e lasciarsi incontrare, capace di dialogo vero ed edificante. Questa attenzione alla relazionalità, secondo il parroco di Gallignano, non può essere ritenuta secondaria, bensì centrale nella prospettiva di vita di un sacerdote. “È l’incontro con Gesù il punto di partenza”, ha proseguito don Viola, “da lì scaturisce lo spirito di servizio e l’amore per il prossimo”.

Parole forti, ricche di senso, pronunciate con un obiettivo ben preciso: ricordare al novello prete, e a tutti i presenti, l’importanza di coltivare un rapporto personale ed intenso con il Signore che, con il suo amore e la sua misericordia, ci riempie dei suoi doni e della sua grazia.

La solenne celebrazione è poi proseguita in modo lineare e spedito fino al momento dei ringraziamenti da parte di don Francesco, che ha voluto dire il proprio “grazie” al Signore e a tutti coloro che gli hanno permesso di incontrarLo: familiari, amici, sacerdoti e compagni di seminario. Il prete novello ha chiuso chiedendo a tutti un ricordo nella preghiera ed augurando a ciascuno la grazia che ha ricevuto dal Signore: imparare a riconoscere, seguire ed amare la propria vocazione.

Il rito  si è conclusa con la benedizione apostolica con annessa indulgenza plenaria.

A seguire tutti i presenti hanno avuto l’occasione di intrattenersi col nuovo sacerdote durante il rinfresco tenutosi nell’oratorio parrocchiale. A concludere la serata, i ragazzi del paese hanno messo in scena un recital per ringraziare don Francesco ed augurargli un buon cammino all’interno del presbiterio cremonese.

Ma tutta la festa, in sè, non vale niente se non trova il proprio fondamento in quel Signore che, per amore, ha chiamato Francesco e gli ha indicato il cammino da seguire per essere felice.

Andrea Bassani

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