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“La più bella avventura”, don Primo parla all’oggi

 Si è conclusa nella serata di venerdì 14 dicembre la rassegna delle letture “Le parole di Don primo“. L’ultimo appuntamento si è tenuto presso il teatro Monteverdi di Cremona.

È una rilettura del testo “La più bella avventura” attraverso il linguaggio teatrale della Compagnia teatrale Intrecci della Associazione Giorgia che, in collaborazione con la classe 4^AS dell’istituto Einaudi di Cremona, ha presentato lo spettacolo dal titolo “Siamo tutti mendicanti”, ispirato alle parole del prete di Bozzolo e in particolare al libro tra i più noti e – all’epoca della pubblicazione – più discussi della bibliografia mazzolariana.

Musiche, gesti e volti sul palco rendono concrete e presenti le parole di don Primo, lette da Federico Benna. Una riflessione artistica ed emotiva che accende i riflettori sull’altro, sulla apertura agli ultimi e ai lontani che ha caratterizzato il pensiero e l’azione vigorosa del sacerdote cremonese.

Dopo la rappresentazione diretta dal regista Fabrizio Caraffini, ha preso la parola il vescovo Antonio Napolioni che ha proposto una intensa riflessione su “La più bella avventura”, il “testo forse più scomodo e provocante di don Primo – ha commentato -. Ci viene come affidato in compito, per le vacanze come lettura, per la vita come responsabilità concreta”.

Ascolta qui l’intervento del Vescovo

Il vescovo ha riflettuto sulla storia travagliata e sulla dirompente forza profetica di questo libro che rappresenta il commento di don Mazzolari alla parabola del figliol prodigo: “Mazzolari ribalta il consueto schema interpretativo della parabola: il fratello maggiore non si accorge che la festa al prodigo è l’inizio di un futuro basato sulla potenza della misericordia. La salvezza cristiana è offerta a tutti senza esclusioni, tenendo conto della distinzione tra peccato e peccatore, tra errori ed erranti. Il testo contiene un forte invito alla Chiesa e a ogni cristiano a mettere al primo posto l’amore incondizionato verso il prossimo, a praticare senza paura il dialogo con tutti”.

Attraversando i passaggi del libro e ricordandone le vicende editoriali che lo portarono fino alla censura ecclesiastica mons. Napolioni affronta i temi forti del messaggio di don Primo: l’attenzione agli ultimi, la misericordia, il rinnovamento della Chiesa. “Attraverso le vicende della famiglia del prodigo, – osserva – Mazzolari indicava la possibilità di una Chiesa interiormente libera perché misericordiosa nei confronti dell’umanità, Chiesa meno ostile al mondo perché più fedele al Vangelo, Chiesa aperta all’umanità perché segue l’esempio della carità di Cristo”. “Emerge un cristianesimo insieme esigente e misericordioso, basato sulla certezza dell’amore del Padre che salva prodigo e maggiore”

E l’attualità della interpretazione s di Mazzolari è sottolineata dal Vescovo nel rimando al magistero dei papi della contemporaneità, da Giovanni Paolo II a Francesco, di cui cita alcuni testi che mostrano una impressionante continuità con il pensiero di Mazzolari per “la sintonia di contenuti e la somiglianza di linguaggio”: “Gesù «aspetta che rinunciamo a cercare quei ripari personali o comunitari che ci permettono di mantenerci a distanza dal nodo del dramma umano, affinché accettiamo veramente di entrare in contatto con l’esistenza concreta degli altri e conosciamo la forza della tenerezza. Quando lo facciamo, la vita ci si complica sempre meravigliosamente» (EG 270).

E poi di nuovo le parole de “La più bella avventura”: “E’ nel prete mal vestito e grossolano, che guardiamo con aria dispregiativa e insultante. Intorno ai Santi illustri si scrivono tanti libri: per la santità anonima, nella quale siamo provvidenzialmente immersi e protetti, non c’è né il tempo né la voglia di uno sguardo”. 

“Sembra proprio di leggere pagine della recente Gaudete et exsultate di papa Francesco – conclude il vescovo – e invece è il nostro don Primo”.

Al termine della serata il saluto del Sindaco di Cremona Gianluca Galimberti e l’annuncio di un nuovo appuntamento dedicato a don Primo Mazzolari, con l’intervento di don Luigi Ciotti in comune il prossimo 12 gennaio.