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“La parola missione e missionarietà”, spunti di riflessione del primo incontro dedicati al Progetto Bahia

Nella serata di domenica 9 febbraio si è tenuto, presso il Centro pastorale diocesano di Cremona, il primo dei quattro incontri organizzati dall’équipe dell’Ufficio missionario diocesano che si dedica al Progetto Bahia, anche se l’incontro ha visto coinvolti non solo quanti la prossima estate vivranno un’esperienza di servizio all’estero, ma anche coloro che sono interessati alla missionarietà.

Relatore Michele Ferrari, dell’Ufficio missionario della diocesi di Bergamo, che nel corso dell’incontro, dal tema “La parola missione e missionarietà”, ha dato importanti spunti di riflessione riguardo a come partire: la motivazione, anche condivisa con il gruppo, la conoscenza del luogo e della cultura in cui si va, l’importanza della dimensione spirituale.

Ferrari ha definito la buona esperienza missionaria come «generativa e dinamica», nel senso che «generi relazioni, che sia vitale» ovvero che permetta all’altro «di esprimersi, perché la missione è proprio questo: un turbinio di emozioni amplificate che è fondamentale condividere con il gruppo per non esserne sopraffatti».

Ha poi parlato della «potenzialità educativa» della missione, che «obbliga a muoverci». Un movimento è fisico, ma anche mentale e emotivo. «Perché chi sta fermo fa la muffa».

La serata si è poi conclusa con un rinfresco che è stata una preziosa occasione per i partenti, che hanno potuto conoscersi meglio e fare un piccola condivisione rispetto a quanto ascoltato.

Il secondo incontro avrà come tema “La cura dell’incontro” e si terrà il 20 marzo alle 20.45, il terzo sarà dedicato all’ascolto della Parola e si terrà il 19 aprile. Tutti al Centro pastorale diocesano di Cremona.

L’ultimo, dedicato solo a chi partirà per un’esperienza missionaria, sarà nel weekend del 6-7 giugno, presso la casa parrocchiale del Migliaro e si concluderà con il mandato missionario conferito dal vescovo Napolioni.