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La Giornata del Creato della Zona 4 celebrata alla Cascina San Marco di Tidolo

L’amore per il Creato e la sua cura sono al centro dell’esperienza umana e cristiana vissuta a Cascina San Marco di Tidolo, frazione di Sospiro, dove una cinquantina di ragazzi con disabilità intellettiva ed autismo coltivano, raccolgono e trasformano i frutti rossi in squisite confetture biologiche.

Una straordinaria realtà di inclusione sociale, lavorativa e di ecologia “integrale” che diventa autentica celebrazione del Creato attraverso il lavoro dell’uomo, il dono della terra e dei suoi frutti: more e lamponi, mirtilli e ribes.

È a partire da questa realtà che la Zona pastorale 4 ha voluto festeggiare la 14^ Giornata Nazionale per la Custodia del Creato, invitando a conoscere l’attività svolta dall’impresa agricola-sociale Cascina San Marco, un progetto nato nel 2018 da Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro con la collaborazione e il sostegno di 23 imprese del territorio.

Il pomeriggio si è aperto con il benvenuto del Presidente di Cascina San Marco Simone Zani, il quale ha precisato come «questo posto, immerso nella campagna cremonese, rappresenti un nuovo progetto di vita per i giovani e adulti con disabilità chiamati ad uscire dal contesto di vita residenziale per sperimentare un contesto relazionale e lavorativo a contatto con la natura».

Il parroco di Sospiro don Federico Celini ha poi introdotto una riflessione sulla Enciclica Laudato sì di Papa Francesco, ricordando che «abbiamo ricevuto un mandato biblico, quello di custodire il Creato, dono prezioso, dunque è necessario sviluppare una coscienza ecologica reale e vera, come quella che si sperimenta a Cascina San Marco, luogo di incontro, di condivisione, di azione e di produzione, di cura delle persone in condizione di fragilità».

Rosolino Fiorini, presidente del gruppo ecologico El Muroòn di Sospiro, è intervenuto per spiegare l’attività a supporto degli operatori di Cascina San Marco nella fase della raccolta dei piccoli frutti, illustrando in generale tutto il servizio svolto a favore dell’ambiente e della comunità dal 1992.

Sante Mussetola, responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, ha infine sottolineato che «l’attuale crisi ecologica è un appello alla conversione interiore, pertanto siamo chiamati a vivere la dimensione cristiana anche in rapporto con l’ambiente secondo una ecologia della relazione e ragionando sul “noi”».

L’iniziativa si è conclusa con la degustazione delle marmellate e la visita guidata del frutteto e del laboratorio di produzione.