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La Diocesi promuove le comunità energetiche rinnovalbili. Quattro progetti pilota pronti a partire

Si è svolta nel pomeriggio di martedì 12 luglio, presso la sala conferenze della Curia di Cremona, la conferenza stampa di presentazione del progetto della costituzione di alcune Comunità energetiche rinnovabili (CER) sul territorio diocesano nella provincia di Cremona. Un’iniziativa attraverso cui la Diocesi di Cremona raccoglie le sollecitazioni della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, tenutasi a Taranto lo scorso anno, condividendo l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei target europei in termini di lotta ai cambiamenti climatici e, nello stesso tempo, riuscire a ridurre la povertà energetica di singoli e famiglie in condizione di fragilità, aumentando nel contempo la coesione sociale delle comunità locali.

A presentare il progetto, insieme al Vescovo Antonio Napolioni, sono stati il direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro Eugenio Bignardi e l’ingegner Giuseppe Dasti, coordinatore del tavolo di lavoro dedicato.

«Il mondo grida, il pianeta grida e siamo noi che dobbiamo invertire la rotta» – ha riflettuto monsignor Napolioni durante il suo intervento. «È questione vitale quella di un’economia diversa più a misura di tutti, con più giustizia, condivisione e rispetto dei limiti e della sostenibilità. Siamo di fronte – ha aggiunto – a un’occasione epocale per esercitare il compito originale dell’umanità: servirsi del creato servendo il creato, in un dialogo rispettoso e in un’armonia possibile».

Saranno quattro i progetti pilota che parteciperanno al bando “Alternative”, promosso dalla Fondazione Cariplo per il sostegno alla formazione delle CER:

Comunità energetica rinnovabile di SORESINA

      • Parrocchia San Siro Vescovo in Soresina (capofila)
      • Comune di Soresina (partner)
      • Fondazione “Benefattori Soresinesi” (partner)

Comunità energetica rinnovabile di PIADENA DRIZZONA

      • Parrocchia Santa Maria Assunta in Piadena (capofila)
      • Comune di Piadena Drizzona (partner)
      • Cooperativa “Il Gabbiano” (partner)

Comunità energetica rinnovabile di SOSPIRO

      • Fondazione Sospiro (capofila)
      • Comune di Sospiro (partner)
      • Parrocchia San Siro Vescovo in Sospiro (partner)

Comunità energetica rinnovabile di GUSSOLA

      • Unione dei Comuni Lombarda “Terrae Fluminis” (capofila)
      • Parrocchia Annunciazione in Gussola (partner)

Ciascuna di queste alleanze si apre inoltre al territorio con la possibilità anche per piccole e medie imprese e famiglie di aderire alla CER partecipando al ciclo di autoconsumo, anche come semplici utenti, come hanno spiegato nei loro interventi Bignardi e Dasti, alla presenza dei rappresentanti di tutti gli attori protagonisti: parrocchie, amministrazioni comunali ed enti del terzo settore.

Le slides di sintesi del progetto

Le Comunità energetiche rinnovabili – hanno quindi specificato i relatori – non si riducono a una mera scelta tecnica, ma sono il frutto di un cammino spirituale e sociale fatto in questi anni come Chiesa in ascolto del territorio. Sono il segno concreto con cui si intende riaffermare la “ecologia integrale” come nuovo modello di sviluppo. Per questo scegliere di investire sulle Comunità energetiche rinnovabili diventa la risposta alla conversione personale e sociale richiesta già nel 2015 da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, nella quale ha proposto la logica di un’ecologia integrale quale modello di sviluppo sostenibile in alternativa ai conflitti sociali ed ambientali, locali e globali.

La Diocesi di Cremona, attraverso l’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, guidato da Eugenio Bignardi, ha invitato le Parrocchie ad avviare il processo di costituzione delle CER coinvolgendo, dove possibile, l’Amministrazione comunale e le realtà del Terzo settore più significative sul territorio.

I tre pilastri della CER

1. Benefici economici
Chi sceglie di autoconsumare l’energia elettrica prodotta da un impianto fotovoltaico risparmia in bolletta e guadagna sull’energia condivisa nella comunità grazie a incentivi per 20 anni.

2. Benefici ambientali
L’energia prodotta da fotovoltaico azzera le emissioni di CO2. Per esempio, un piccolo impianto per una famiglia che consuma 2700 kWh/anno evita 950 kg CO2/anno, corrispondenti all’attività di assorbimento di circa 95 alberi.

3. Benefici sociali
L’Italia è tra i Paesi europei in cui le famiglie hanno più difficoltà a pagare le bollette di luce e gas: il 14,6% delle famiglie non riesce a mantenere la propria casa riscaldata in modo adeguato (dati 2018).
La creazione di una comunità energetica è una delle soluzioni per contrastare la povertà energetica:
• sensibilizzando i consumatori e consentendo di monitorare e ottimizzare i consumi energetici individuali;
• destinando una parte dei contributi incentivanti alle famiglie in difficoltà.

Perché la Diocesi si impegna per le CER?

Le CER costituiscono uno strumento particolarmente efficace per promuovere una cultura e una prassi coerenti con i principi dell’ecologia integrale:

1. rafforzare i legami di comunità sul territorio e tra i cittadini
• coinvolgimento necessario nel progetto di Parrocchia e Comune;
• coinvolgimento allargato agli enti del Terzo settore che operano sul territorio

2. costruire reti aperte e inclusive sui territori
• alleanze con imprese e famiglie
• condivisione dell’energia nella volontà di partecipare con altri alla produzione e al consumo responsabile di un bene primario

3. prevenire e combattere la povertà energetica
• offrire un aiuto economico a chi ha difficoltà ad accedere al bene energia
• offrire un aiuto per la sostituzione di apparecchiature “energivore” e ridurre i consumi

4. accelerare la transizione verso un modello di sviluppo più sostenibile sotto il profilo socio-ambientale e più inclusivo
• aiutare tutti i membri della comunità a conoscere l’ecologia integrale per sperimentare nuovi modelli di sviluppo sostenibile
• sostenere e stimolare il protagonismo del mondo giovanile

Con questi obiettivi il progetto CER ha avviato la sua prima fase di realizzazione che, avviato il processo di accreditamento dei progetti pilota, proseguirà con la roadmap indicata in conclusione del progetto presentato al Consiglio Pastorale diocesano:

  • Costituzione di un gruppo di coordinamento che, raccogliendo le competenze e disponibilità locali, sia attuatore del progetto;
  • Individuazione di un gruppo di promozione delle CER in diocesi;
  • Corso di formazione per i promotori e preparazione di materiale divulgativo, in collaborazione con l’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Sociali;
  • Percorsi condivisi con il mondo giovanile, da sempre più attento a questi temi, nella elaborazione di esperienze e percorsi formativi e nella gestione concreta delle CER apertura di spazi per esperienze professionali;
  • Attività di informazione e formazione nelle zone pastorali
  • Raccolta del consenso per lo sviluppo delle CER in tutta la diocesi

 

 

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