1

La difesa del Creato passa dalla difesa e generazione della vita. Educhiamo i nostri figli ad una ecologia integrale

In merito al contenuto dell’opuscolo distribuito a Cremona, e successivamente ritirato, dal titolo “Fai una spesa responsabile!” in cui viene indicato il fare «meno figli» tra le «azioni individuali più efficaci per mitigare i cambiamenti climatici» esprimiamo il nostro dissenso.

Fare figli non incide sui cambiamenti climatici. Farsi carico della difesa del clima e custodia del creato è un impegno per tutti, richiede scelte concrete e coraggiose senza cadere nel riduzionismo: “Visto che sulla Terra siamo in tanti e consumiamo, riduciamo il numero di chi consuma”
La difesa del Creato passa dalla difesa e generazione della Vita. La lotta ai cambiamenti climatici deve partire dal rivedere l’attuale modello economico, altamente energivoro e divoratore di risorse, basato sulla cultura dello scarto applicata tanto ai beni di consumo che alle persone. La domanda che dobbiamo invece porci è di altro tipo: qual è la mia attuale impronta ecologica e come potrei ridurla? Qual è l’impatto sul clima del mio stile di vita? Come educo i figli alla difesa della Creazione?
Da qui nasce la risposta, scomoda, che ci deve interrogare e non è semplice da attuare: la sobrietà e la cultura della cura. Dobbiamo educare e fare crescere figli secondo un nuovo modello che parta dalla ecologia integrale così come richiamato da Papa Francesco, capaci di vedere i segni dei tempi, capaci di mettere in pratica, nella vita di tutti i giorni, l’attenzione e la cura della creazione a partire dalla famiglia, scuola, lavoro, politica, società. Ognuno deve fare la propria parte ma questo implica responsabilità e comprensione delle interazioni tra le scelte e lo stile di Vita. Tutto è interconnesso.
Citando il numero 222 dell’Enciclica Laudato si’ «La spiritualità cristiana propone un modo alternativo di intendere la qualità della vita, e incoraggia uno stile di vita profetico e contemplativo, capace di gioire profondamente senza essere ossessionati dal consumo. È importante accogliere un antico insegnamento, presente nella Bibbia. Si tratta della convinzione che “meno è di più”. Infatti il costante cumulo di possibilità di consumare distrae il cuore e impedisce di apprezzare ogni cosa e ogni momento. Al contrario, rendersi presenti serenamente davanti ad ogni realtà, per quanto piccola possa essere, ci apre molte più possibilità di comprensione e di realizzazione personale. La spiritualità cristiana propone una crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco. È un ritorno alla semplicità che ci permette di fermarci a gustare le piccole cose, di ringraziare delle possibilità offerte dalla vita senza attaccarci a ciò che abbiamo ne rattristarci per ciò che non possediamo».
Gruppo diocesano Laudato Si’ – Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro