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La comunità di Trigolo in preghiera sulla reliquia del beato Arsenio e degli altri santi dell’altare della Cattedrale

La dedicazione del nuovo altare della cattedrale di Cremona assume un significato particolare per le comunità che hanno visto nascere e operare sui proprio territori i santi le cui reliquie saranno poste in un urna nell’altare stesso. Tra queste la comunità di Trigolo, paese del beato Arsenio, che ha ospitato in parrocchia l’urna in occasione della solennità di Tutti i santi.
Lunedì pomeriggio il parroco don Marino Dalé, il collaboratore don Silvio Aboletti e il diacono Raffaele Ferri si sono recati presso il monastero di San Sigismono per prendere in consegna la preziosa urna sulla quale, la comunità ha pregato nella Messa festiva della sera di Ognissanti e quella più solenne, nella Messa di Tutti i Santi, martedì 1 novembre. Alle ore dieci l’urna è entrata in chiesa attraverso la navata centrale della chiesa mentre dal coro venivano intonate le litanie dei santi. Deposta l’urna in apposito luogo addobbato, ha ricevuto l’omaggio di fiori e incenso, nel desiderio di trattare le reliquie come ospiti a casa. Nell’omelia il parroco ha cercato di riassumere in breve la vita e le opere dei santi cremonesi e , in particolare, si è soffermato sulla «grande gioia e un altrettanto grande privilegio che la parrocchia di Trigolo ha goduto nell’ospitare non solo delle reliquie ma anche e soprattutto quelle che costituiranno il nucleo dell’altare nuovo della Cattedrale, segno di Cristo nella Chiesa. In una festa così – ha aggiunto – particolare ci si è sentiti uniti alla chiesa Cattedrale, al vescovo, alla Chiesa universale e ai santi cremonesi sentiti forse questa volta più come amici da incontrare, fratelli da salutare, esempi da imitare».
Al termine della celebrazione sono stati molti i fedeli che hanno desiderato fermarsi in devoto raccoglimento e in preghiera davanti all’urna, concedendosi anche qualche fotografia.
Al rientro le reliquie sono state accolte a San Sigismondo da don Daniele Piazzi e da suor Caterina Aliani, Madre Priora delle domenicane che hanno continuato a custodirle e pregare. «Se non potremo essere fisicamente presenti tutti in Cattedrale domenica – dice il parroco di Trigolo – don Marino Dalé, saremo spiritualmente presenti potendo comunque dire parafrasando Giovanni : “Quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono…” ora è per sempre nel cuore dell’altare dove lo sposo Cristo e la sua Sposa la Chiesa celebrano la loro unione».