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La comunità di Casalmaggiore in cammino con la Madonna della Fontana

«Santa Maria, donna della strada, segno di sicura speranza e di consolazione per il pellegrinante popolo di Dio, facci capire come sulle mappe della geografia, dobbiamo cercare il carovaniere dei nostri pellegrinaggi».

La preghiera recitata lentamente da don Claudio Rubagotti, parroco dell’Unità Pastorale “Città di Casalmaggiore”, ha creato un’atmosfera di raccoglimento intimo e fiducioso nel centinaio di fedeli riunitesi alla sera sul sagrato della chiesa di San Francesco. Con le torce colorate accese attorno all’effigie sacra illuminata della Madonna del Santuario della Fontana, come da tradizione Casalmaggiore ha reso omaggio alla Patrona della città con la solenne processione della solennità dell’Assunta. La folla orante in cammino si è diretta, con la recita del rosario e dei canti, verso il luogo di spiritualità mariana.

Prima di cominciare il percorso, don Rubagotti ha voluto condividere anche un pensiero di Tonino Bello, vescovo di Molfetta: «Se i personaggi del Vangelo avessero avuto una specie di contachilometri incorporato, la classifica dei più infaticabili camminatori l’avrebbe vinta Maria. Gesù a parte, naturalmente. Ma si sa, egli si era identificato a tal punto con la strada, che un giorno ai discepoli confidò addirittura: “Io sono la via”. La via. Non un viandante! Siccome allora Gesù è fuori concorso, a capeggiare la graduatoria è lei: Maria!».

Ad aprire quindi il corteo religioso con il gonfalone della città, il sindaco Filippo Bongiovanni e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Nel mezzo i pellegrini si sono disposti in file ordinate lungo i margini della strada, rispettando le norme anti-COVID19, accompagnando il cammino notturno dell’immagine della Regina di Casale con la luce delle candele, giungendo così all’ingresso del Santuario. Durante il percorso la portantina con l’effigie sacra della Madonna della Fontana è stata portata anche da qualche fedele volontario.

A chiudere la processione i frati del convento, guidati dal rettore del convento dei Frati Minori Cappuccini padre Francesco Serra. Il quale, in un momento di preghiera sul sagrato, ha voluto ricordare «tutte le persone che garantiscono la nostra sicurezza, dalle forze dell’ordine ai medici e infermieri».

Una riflessione finale prima del canto conclusivo nella notte della campagna: «Vorrei augurare a ciascuno di voi che il cammino non termini stasera, ma possa proseguire nella chiesa dove è stato battezzato. È un gesto significativo per la propria fede: Lui ci fa sentire la sua presenza, rendendoci come veri uomini e vere donne nella nostra quotidianità».