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La Cina e la sua fede: on-line gli interventi di don Giuseppe Zhang e della dott.sa Elisa Giunipero

La Cina – con la sua cultura, la sua storia e la sua fede – è stata la protagonista dell’incontro che l’Ufficio missionario diocesano ha promosso nel pomeriggio di sabato 21 gennaio al Centro pastorale diocesano di Cremona. L’incontro, moderato dall’incaricato diocesano della Pastorale missionaria, don Maurizio Ghilardi, ha visto intervenire la dott.sa Elisa Giunipero, docente di storia della Cina presso l’UCSC di Milano e direttrice del Istituto Confucio di Milano, insieme a don Giuseppe Zhang, sacerdote cinese cappellano della comunità cattolica cinese di Milano.

Ma quanti sono i cristiani in Cina? È difficile rispondere a questa domanda perché non esistono statistiche ufficiali, si può parlare di quattordici milioni di cattolici, ossia l’1% della popolazione. Negli ultimi anni la Chiesa cattolica, in Cina, è crescita molto più lentamente rispetto ad altre confessioni cristiane, soprattutto quelle protestanti che hanno una presenza molto più dinamica, con un numero di fedeli che si aggira intorno agli ottanta milioni.

Diverso, però, è parlare dei credenti in Cina, di una adesione ad una religione, tanto che sono molti gli aderenti al partito comunista cinese che professano apertamente la loro appartenenza a una delle “chiese” riconosciute ufficialmente dallo Stato: taoismo, buddismo, protestantesimo, islam e cattolicesimo. Non esiste una legge ufficiale in proposito, è questione di prassi abituale che accetta come non contrarie alla politica del Partito l’esistenza di queste cinque confessioni.

La presenza musulmana sta suscitando molti timori in ragione delle pretese autonomie e di probabili infiltrazioni terroristiche. Dopo la vicenda di Piazza Tienanmen e la crisi delle ideologie è stato forte il ritorno, da parte di molti cinesi, alle religiosità tradizionali.

L’annuncio del Vangelo in Cina risale al sesto secolo quando alcuni monaci siro-orientali portarono quello che i cinesi chiamarono “religione della luce e insegnamento luminoso”, un caso molto felice di interculturalità e interreligiosità tra tradizione religiosa cinese e l’ingresso del cristianesimo in quel tessuto. Mille anni prima dell’arrivo di Matteo Ricci e di tutti i grandi gesuiti suoi confratelli, c’è un’esperienza di incontro e di felice presenza del cristianesimo che poi per secoli fu considerato religione ufficiale e protetta.

È con l’editto del 1724, con l’editto imperiale di proscrizione del cristianesimo e poi con la guerra dell’oppio che le cose prendono una piega tragica e il cristianesimo si trova ad essere davvero in difficoltà. Per centoventi anni, fino al 1840, scompaiono i missionari stranieri e la religiosità cristiana quotidiana viene gestita dalle famiglie stesse. Con la rivoluzione culturale le cose precipitano ulteriormente.

Introduzione all’incontro

Relazione della dott.sa Giunipero

Relazione della don Zhang

Conclusioni

 

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