L’8 dicembre è la Festa dell’adesione di AC: un “sì” che si rinnova nella vita e nell’impegno

L’8 dicembre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra la solennità dell’Immacolata Concezione, l’Azione Cattolica vive la Festa dell’Adesione. Dal 1969, con il nuovo Statuto, l’8 dicembre viene ufficialmente riconosciuto dall’AC come l’occasione in cui soci, membri e aderenti rinnovano il proprio “sì” all’associazione: un “sì” che va oltre una tessera ed è testimonianza pubblica di fede, appartenenza e impegno. La “scelta religiosa”, infatti, non significa chiudersi al mondo e all’impegno, anzi vuol dire trovare la fonte della propria azione nel Vangelo e da lì trarne ispirazione. L’AC è sempre stata libera e vivace grazie a questa scelta. La scelta religiosa non si pone come un rifiuto a impegnarsi nelle cose del mondo ma, al contrario, ne diventa un punto di partenza.

Per l’AC aderire significa accogliere una vocazione cristiana che si traduce in fedeltà a Cristo e alla Chiesa, ma anche in un progetto comunitario di testimonianza, presenza e servizio nella società.

Nel 2025, come evidenzia l’AC, la Giornata dell’adesione non è vista come un mero rito formale, bensì come un richiamo rinnovato: un momento per scegliere liberamente e consapevolmente di vivere la propria fede in modo concreto, solidale, in comunione con gli altri.

L’adesione non è un atto isolato, ma parte di un cammino formativo e comunitario: ogni fascia di età – dai ragazzi agli adulti – è coinvolta. L’AC cerca di accompagnare ogni persona lungo un percorso di crescita nella fede, nella consapevolezza e nella responsabilità sociale.

Per questo motivo, la tessera e l’adesione rappresentano non soltanto un legame formale, ma un impegno personale e comunitario: essere “Chiesa in uscita”, disponibili all’ascolto, al servizio, all’incontro e aperti a dare concretezza ai valori evangelici nella vita quotidiana.

La Festa dell’adesione è anche un invito a vivere la fede in comunione, come rete di persone che si sostengono, che si costruiscono insieme, che non lasciando nessuno solo.

Per l’AC significa anche essere presenti nella società: con iniziative di formazione, solidarietà, dialogo, attenzione ai bisogni delle comunità e ai problemi del tempo presente. Soprattutto in un contesto sociale e culturale complesso come quello attuale, l’adesione all’AC vuole essere un segno che la Chiesa non è chiusa in se stessa, ma “in uscita”: aperta, accogliente, impegnata.

L’8 dicembre, dunque, non è solo una commemorazione, ma un impegno che si rinnova, un’occasione per riscoprire la propria vocazione, rafforzare la comunione con altri, riaffermare la volontà di testimoniare concretamente la fede nella vita quotidiana. E in questi tempi che viviamo l’AC chiama ogni fedele e associato a essere “artigiano di pace” attraverso azioni concrete di giustizia, accoglienza e riconciliazione. Questa giornata invita a rinnovare una scelta: non solo per sé, ma per la comunità, per la Chiesa, per il mondo.

Per chi fa parte dell’AC – ma anche per chi guarda da fuori – questo 8 dicembre può essere occasione per riflettere: cosa significa dire “sì” oggi? In che modo posso incarnare la fede in gesti concreti di servizio, solidarietà, cura per gli altri e per la società?

Un caro saluto a tutti i bambini, ragazzi, adolescenti, giovani e adulti della diocesi di Cremona che oggi rinnovano il loro impegno a seguire Gesù Cristo, l’unico che può dare senso pieno alla vita di ognuno.

Emanuele Bellani
presidente AC Cremonese