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“Italia, una Repubblica che ripudia la guerra?”. Giovedì 2 giugno dialogo nella sede Acli

«L’invio di armi all’Ucraina rappresenta un enorme problema di coscienza, in particolare per i cristiani». Così si legge nel documento “Da cristiani in tempo di guerra” redatto da ACLI Lombardia il 27 aprile scorso. Accogliendo questa sollecitazione le ACLI cremonesi organizzano “Italia, una Repubblica che ripudia la guerra? Dialogo con le coscienze”.

L’incontro, che avrà tra i relatori Giorgio Beretta, analista dell’Osservatorio permanente sulle armi leggere e le politiche di sicurezza e difesa (OPAL) e della Rete italiana pace e disarmo, e don Antonio Agnelli, assistente spirituale delle ACLI cremonesi, si terrà presso la sede provinciale delle ACLI giovedì 2 giugno alle ore 17.30.  L’occasione della celebrazione della Repubblica Italiana è cara alle ACLI che si appellano all’articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”) e alle parole di papa Francesco che dichiara «ogni guerra nasce da un’ingiustizia, sempre. Perché così è lo schema di guerra, mentre non c’è lo schema di pace».

Così il Presidente Bruno Tagliati «Le ACLI cremonesi decidono di impegnarsi in una riflessione condivisa sul ruolo del cristiano nei processi di pace, rivolgendo il loro sguardo a tutti i conflitti in corso nel mondo, a partire dall’attuale situazione ucraina». E conclude «La partecipazione all’incontro è un’occasione per riflettere insieme su quello che si può fare per evitare di fomentare un conflitto già tanto crudele, trovando un’alternativa pacifica all’azione militare».

L’evento ha ottenuto il sostegno della Tavola della Pace di Cremona e dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro.