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«Io sono il pane», il cibo nella fede cristiana tra comunità e Sacramento

Nel quarto e ultimo incontro sulla relazione tra le religioni e il cibo, tenutosi nel pomeriggio di giovedì 16 marzo all’interno della rassegna “Le religioni a tavola”, organizzata dal Centro pastorale della sede cremonese dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, presso l’aula magna di via Bissolati è stata approfondita la visione del cibo per il cristianesimo.

Ospite relatore dell’incontro, moderato da don Maurizio Compiani, assistente del campus Santa Monica, è stato il prof. Antonio Giuseppe Maria Chizzoniti, direttore del dipartimento di Scienze giuridiche e professore ordinario di Diritto canonico ed ecclesiastico presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Inoltre, Chizzoniti è curatore della collana di studi monografici Religioni, diritto, cultura e società dell’editore Rubettino. «Le regole alimentari religiose sono formate da divieti ed obblighi che normano il cibo, i riti, le festività e le celebrazioni – ha esordito Chizzoniti – il messaggio del cristianesimo si può sintetizzare nelle tre regole: mangiare tutto, mangiare con tutti e ringraziare Dio».

«Nella Genesi Dio con l’uomo stipula il patto vegetale, con il diluvio universale, invece, il patto dell’arcobaleno con il quale si concede l’alimentazione della carne, ma non del sangue – ha spiegato il professore di scienze giuridiche – Io sono il pane, con queste parole di Gesù nell’ultima cena da vegetariani si passa diventare mangiatori di Dio».

Chizzoniti ha quindi proceduto con un excursus sulla relazione di Gesù con il cibo, accompagnando le sue parole con rappresentazioni artistiche come mosaici, affreschi e quadri: «Il primo miracolo di Gesù è un miracolo alimentare durante le nozze di Cana: mangiare con tutti, di questo verrà accusato Gesù, di essere un mangione e beone che stava a tavola con pubblicani e prostitute».

«L’ultima regola è quella del ringraziamento, un percorso che si completa nell’Eucarestia, ringraziamento, quel momento che all’inizio dei nostri pasti: possiamo vedere come l’atto del cucinare e quello di mangiare con tutti assume un senso di pienezza nella vita di Gesù» ha pertanto continuato il professore Chizzoniti.

Il prof. Chizzoniti, ha quindi concluso con il magistero di Papa Francesco: «Il Papa ci propone l’approccio ecologico che deve diventare un patto sociale, un patto per custodire il Creato:  la trasformazione del sistema alimentare per costruire nuovi modelli di sviluppo e che è basato sulla cura della nostra casa».

La disciplina penitenziale si è concentrata sul cibo perché è un elemento importante per la vita dell’uomo, ma l’astinenza e il digiuno nei giorni penitenziali possono contenere anche elementi differenti. Una serie di regole che sono entrate anche nel diritto canonico della Chiesa cattolica.

 

Ascolta l’intervento del prof. Chizzoniti