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Intorno all’opera/6 – Il Crocefisso di Scandolara Ravara

Uno dei più antichi crocifissi presenti nella nostra diocesi. Forse anche per questo ci appare così provato. Protagonista suo malgrado di alterne e complesse vicende ora è in attesa dell’ultimo restauro prima della definitiva ri-esposizione ai fedeli della diocesi.

“Ma la storia delle vittime è di per sé la storia di Dio. Solo che mi accorgo adesso di non averlo saputo dire. Ma perché – osserverete voi – ho detto che la storia delle vittime è la storia stessa di Dio? Perché ogni qualvolta un innocente è chiamato a soffrire egli recita la Passione. Che dico recitare. Egli è la Passione. Non nel senso che il Signore voglia rinnovato in lui il proprio sacrificio, come pure per errore pensato altre volte, ma nel senso che è egli stesso a crocifiggersi in lui. Potrà parervi disperante questo Dio disarmato. E invece che cosa c’è – riflettiamoci bene – di più consolante che questa solidarietà non di forza e di giustizia, ma di compassione e d’amore? In verità è questo, semplicemente, amico mio: la croce di Dio ha voluto essere il dolore di ciascuno; e il dolore di ciascuno è la croce di Dio.”  (Mario Pomilio, Il Natale del 1833)

E di dolore e di passioni questo crocifisso ne ha viste passare nei secoli che porta sulle spalle: guerre, pesti, alluvioni e carestie, povertà e miseria, scorticamenti e polverosi abbandoni, funerali e ancora passioni.

don Gianluca Gaiardi
incaricato diocesano per i Beni culturali