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In Zona 2 iniziata la Scuola della Parola

È iniziato martedì 9 ottobre il consueto cammino di Scuola della Parola con “lectio divina” promosso dalla Zona pastorale seconda in collaborazione con l’Azione Cattolica zonale. “Beati i vostri occhi” il titolo dell’edizione di quest’anno, meditando il capitolo 13 del vangelo di Matteo. Giunto all’undicesimo anno il cammino si propone come una serie di serate nella quale diverse persone provenienti dalle parrocchie possano approfondire la conoscenza della Parola di Dio e trasformare la Parola in comportamenti di vita.

Il percorso, che prevede cinque incontri itineranti, si concluderà nelle date del 10, 11 e 12 marzo prossimi con la proposta a tutta la zona pastorale di tre serate di esercizi spirituali che saranno occasione di ascolto della Parola, ma soprattutto luogo in cui ognuno potrà condividere con gli altri quello che la Parola suscita rispetto a pensieri e atteggiamenti.

La prima serata è stata nella chiesa di Casalbuttano ed è servita a introdurre il capitolo 13 di Matteo. La Parola che ha guidato la serata è stata la Parabola del Seminatore. Oltre al parroco don Marco Fodri ha guidato la preghiera e la riflessione Paola Bignardi che ha ricordato la fortuna che gli occhi hanno di “vedere” il Regno di Dio. L’incontro con la Parola rende beati, felici perché si vede il mondo con lo sguardo di Dio e della fede e questa è davvero una grazia e una gioia. “Siamo beati-ha ricordato Paola- perché nei segni umili e discreti riusciamo a vedere l’amore di Dio”.

Come sempre, rispetto a un brano della Parola la serata è iniziata chiedendosi che cosa si vuole portare a casa dalla meditazione e dall’ascolto di questa brano del Vangelo. Ascoltare la Parabola del seminatore ci associa alla sua missione. “Noi riceviamo il seme, ma è indispensabile una nostra collaborazione” aggiunge Paola. Entrando nello specifico della Parabola essa “evoca qualcosa, ma non dice… lascia a noi il compito di agire e collaborare. Inizialmente infatti il protagonista delle Parabola è si il seme, ma poi diventa subito in terreno”. Già da questo cogliamo innanzitutto l’invito a contemplare l’agire di Dio e a riflettere sulla disposizione che occorre avere per ricevere la Parola. Tra le varie sottolineature Paola ci ha fatto notare come “l’agire del seminatore sia un agire che parrebbe insensato dato che butta semi un po’ dappertutto: non solo sul terreno buono ma anche sulla strada, sui sassi o nei rovi. La parola quindi non attecchisce ovunque: sulla strada non c’è abbastanza profondità e spazio, si perde tra le tante parole, il terreno sassoso simboleggia il solo entusiasmo che non basta se non c’è profondità, i rovi simboleggiano invece una coscienza ingombra da tante e troppe cose per cui la Parola non ha spazio; a soffocare la Parola sono le preoccupazioni normali e quotidiane.” Aggiunge poi Paola, parlando del terreno buono, che “il frutto che esso porta lì è esagerato come lo è l’amore di Dio”. Paola nella sua meditazione ci ha ricordato che “ il seme è sempre buono, ma noi spesso non ne vediamo la potenza perché non abbiamo la pazienza di aspettare che germogli e porti frutto. Significa che il piano di Dio per il mondo è sempre un mistero; non sappiamo come ciò avvenga, ma la forza che il Regno di Dio sprigiona non dipende da chi annuncia. Il tempo di Dio è quello del contadino, è un tempo fatto per lo più di attesa tra il grande lavoro della semina e quello della raccolta” La serata ci ha portato quindi a riflettere sulla forza del seme, sulla pazienza del seminatore e del Regno di Dio, sull’abbondanza e lo spreco delle semina, sul terreno che noi siamo e sul raccolto abbondantissimo. La Parola d° frutto se mette radici nella nostra vita, se incontra e trasforma il significato della nostra esistenza.

I prossimi incontri  aiuteranno a comprendere e meditare nel cuore la straordinaria potenza della Parola a cui dobbiamo fare spazio. Il prossimo appuntamento sarà martedì 13 novembre presso la Chiesa parrocchiale di Gallignano. Guiderà la serata don Paolo Arienti.