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In vista del Natale il Vescovo in visita al Monastero della Visitazione

Un incontro familiare quello che domenica 20 dicembre, nella IV di Avvento, il vescovo Antonio Napolioni ha offerto al Monastero della Visitazione di Soresina con la sua presenza. Visita iniziata con la Messa delle ore 8 a porte chiuse, come tutte le domeniche da fine febbraio, inizio della pandemia.

Nella celebrazione eucaristica presieduta da mons. Napolioni e concelebrata dal parroco don Angelo Piccinelli e dal cerimoniere don Flavio Meani, il vescovo ha augurato un buon Avvento, una buona attesa, una buona preparazione insieme al grazie, alle monache di clausura della Visitazione, per l’accoglienza e la condivisione del momento di preghiera.

Il pensiero del Vescovo è rivolto a chi è nelle case, agli anziani, ai ammalati, ai bambini e alla fatica di questo tempo e non solo, sottolineando anche ciò che fiorisce, ciò che il Signore prepara, Lui stesso che viene in mezzo a noi sempre e comunque, e rinnova sempre di più la vita di ciascuno.

L’omelia, incentrata sul Vangelo dell’Annunciazione che squarcia ogni tenebra e sulla lettura di san Paolo, è aiuto alla riflessione sul Giorno di Dio che viene, che conduce la storia al suo compimento. Nessuno può smentire il Natale – ha detto il Vescovo -: possiamo falsificarlo quanto vogliamo, possiamo dimenticarlo quanto vogliamo, possiamo essere costretti dall’epidemia a fare un Natale più cristiano, ma non siamo noi a farlo, è Dio, realmente al centro di tutto e che tutto custodisce e tutto ha fatto per l’uomo: Egli stesso è per noi, esiste per le creature. Ecco perché – ha aggiunto monsignor Napolioni – oggi non c’è niente da spiegare e da raccontare, ma c’è tanto da adorare, contemplare e lodare, perché l’amore di Dio si è davvero manifestato.

Al termine della celebrazione il Vescovo ha incontrato tutte le monache per gli auguri e scambiare alcune parole con loro su come stanno vivendo questo mesi. Uno scambio di parole sorridenti e serene in questo momento particolare di “clausura” per la comunità visitandina e parrocchiale, ma che mai si è chiusa alle preghiere e al conforto di chi le raggiunge, chiudendo con la benedizione e un ricordo per le persone dimenticate.