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In mostra al Museo Diocesano gli “unghioni” di Soncino, capolavori restaurati del Campi

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È stata inaugurata nella mattina di venerdì 24 marzo, presso il Museo Diocesano di Cremona, la mostra di restituzione degli “unghioni” di Giulio Campi, appartenenti al ciclo di affreschi della chiesa di S. Maria delle Grazie di Soncino, dopo l’intervento di restauro a cura della Scuola del Botticino. L’evento, moderato da don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per Beni culturali ecclesiastici, ha visto intervenire, insieme al parroco di Soncino don Giuseppe Nevi, quanti, direttamente o indirettamente, sono stati coinvolti nell’opera di restauro e valorizzazione degli affreschi del Campi. Tra i presenti: docente della scuola di restauro di Botticino, Fabrizio Pollini, Filippo Piazza, della soprintendenza “Archeologia, Belle arti e Paesaggio” per le province di Cremona, Lodi e Mantova, l’architetto Marinella Pedrini, Mario Marubbi, conservatore dei musei di Cremona e Luca Burgazzi, assessore alla cultura del Comune di Cremona.

«I sei affreschi strappati hanno una notevole importanza e si inseriscono in un ciclo ancor più ampio, che è l'”Arco trionfale” della chiesa di S. Maria delle Grazie, eseguito da uno dei più grandi pittori del Cinquecento norditaliano». Queste le parole di Filippo Piazza, che ha poi aggiunto: «Quest’opera di restauro è sì importante da un punto di vista artistico, ma anche dal punto di vista didattico, perché ha permesso la formazione diretta dei ragazzi della scuola del Botticino che hanno operato sugli affreschi».

Un’azione di restauro che, come ha spiegato Fabrizio Pollini, ha visto la partecipazione di molti ragazzi della scuola di restauro di Botticino. Pollini ha quindi illustrato ai presenti i vari passaggi dell’opera di recupero, concentrata principalmente sull’alleggerimento dello sbiancamento provocato dall’utilizzo di resine viniliche negli interventi precedenti.

Alla presentazione sono intervenuti Marinella Pedrini, don Giuseppe Nevi e Mario Marubbi, che hanno dato risalto all’importanza dell’intervento di recupero e restituzione delle opere, resa possibile dalla raccolta firme pensata dal circolo culturale “Argo”. «Un ringraziamento ai soncinesi – ha aggiunto la Pedrini –, che hanno contribuito alla causa, anche attraverso la collaborazione con alcune associazioni del territorio».

La mostra, che sarà visitabile presso il Museo diocesano di Cremona sino al prossimo 26 maggio, va ad arricchire un’offerta culturale già ampia, come sottolineato dall’assessore Burgazzi: «Siamo una città piccola, ma i musei certamente non mancano. Il nostro primo compito è la conservazione e la preservazione del nostro patrimonio, e l’esposizione si inserisce in un percorso di programmazione museale, che coinvolge anche la Pinacoteca e il Museo del Violino, che fa del restauro un elemento di promozione».

Il futuro di questi “unghioni” è però ancora incerto. «Il problema della ricollocazione è aperto, dato che non si possono riposizionare gli affreschi nel luogo originario, dal momento in cui al di sotto ci sono pitture più antiche che restano a vista – ha spiegato Piazza –. Stiamo studiando il modo per ricollocare gli “strappi” in un contesto adeguato e vicino al luogo d’origine, senza però intaccare quella che è la visione complessiva della chiesa e del suo apparato di affreschi che è notevolissimo e non può essere “disturbato” da interventi troppo invasivi e impattanti».