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In linea con Salvador de Bahia: è sempre tempo di missione (VIDEO)

«L’uomo propone e Dio dispone», recita un celebre adagio popolare. Così può accadere come anche una bella e coraggiosa avventura di missione e solidarietà tra una generosa diocesi lombarda e una popolosa parrocchia del Brasile, sia costretta a ripensarsi in conseguenza dell’emergenza sanitaria che ha travolto e sconvolto il mondo intero.

«Progetto Bahia» è il nome dell’esperienza di cooperazione missionaria lanciata nel novembre dello scorso anno dalla Diocesi di Cremona e che ha come scenario d’azione la parrocchia di Cristo Risorto, in una favela dello Stato di Salvador, dove sono presenti due sacerdoti cremonesi fidei donum: don Emilio Bellani e don Davide Ferretti. La pandemia Covid ha scombinato i programmi di questo progetto, ma non ne ha certamente sminuito l’entusiasmo. A fare il punto su quanto attuato e su quanto è stato ripensato in una ritrovata ottica di speranza, ci ha pensato lo speciale «Brasile linea diretta» andato in onda venerdì in streaming sul sito ufficiale, sulla pagina Facebook e sul canale youtube della Diocesi di Cremona. «È giusto rileggere l’inizio di questa collaborazione con la Chiesa di Salvador de Bahia alla luce di questa inattesa emergenza», è il pensiero del vescovo Antonio Napolioni, che tiene precisare come le incertezze del presente vadano affrontate in chiave positiva, al fine di rafforzare «le vere motivazioni che ci ispirano, gli obiettivi che si possono raggiungere e la Grazia che rende possibile tutto nonostante le difficoltà». In un periodo di obbligatorio isolamento sociale, la tecnologia e – in particolare – i social network si rivelano un aiuto concreto e insostituibile. La missione di don Emilio e don Davide ha fatto intenso ricorso al web, con la trasmissione di eventi liturgici in streaming ma anche per instaurare e vivificare fecondi e ricambiati rapporti interpersonali.

«I social media hanno permesso di scambiare notizie non solo relative della pandemia in Italia e in Brasile ma anche in merito all’evoluzione del progetto, – conferma don Maurizio Ghilardi, responsabile diocesano della pastorale missionaria – è possibile scoprire attraverso le pagine Facebook del centro missionario ma anche attraverso i profili di don Emilio e di don Davide gli andamenti quotidiani della parrocchia di Salvador».

«Non si è interrotta nemmeno la formazione dei trentadue giovani che sarebbero dovuti partire per il Brasile tra luglio e agosto» prosegue don Maurizio. Gloria Manfredini e Matteo Pizzi dell’equipe del Centro missionario diocesano confermano: «Non potremo partire ma si stanno concretizzando nuove idee – precisa Gloria, con alle spalle due esperienze di permanenza in Bahia – Occorre andare oltre e constatare cosa si possa fare nel posto in cui ci si trova, anche nelle contingenze di un isolamento da pandemia». «Cambiano i luoghi e le modalità ma certamente non l’intensità e il significato della formazione – fa eco Matteo Pizzi, non nuovo a esperienze di mondialità – l’idea è di proseguire la formazione che abbiamo iniziato reinventandola sul canale web». La pandemia costringe a riscrivere molte cose, tra cui il concetto di mondialità. «Pensavamo di vivere in un continente onnipotente – è la riflessione di don Maurizio Ghilardi – anche gli immigrati nelle nostre realtà si mostrano preoccupati per la nostra fragilità». È quindi necessario un coraggioso e consapevole cambio di passo: «Serve una apertura mentale non solo per riconoscere l’esperienza di un’altra Chiesa, ma per diventare sempre più équipe missionaria ed essere Chiesa qui».

 

Durante la trasmissione don Davide e don Emilio hanno raccontato l’attuale situazione nella Parrocchia di Gesù Cristo Risorto, istituita una trentina di anni fa, si trova nella favela di Salvador, capitale dello Stato brasiliano di Bahia e conta circa 35 mila abitanti, di cui il 30% di religione cattolica. In quell’angolo dello sconfinato Paese sud americano operano don Emilio Bellani – già presente da una decina di anni – e don Davide Ferretti, sacerdoti cremonesi fidei donum che si sono trovati a gestire la loro opera missionaria in un periodo decisamente non facile. Nonostante la situazione drammatica in tutto il Brasile – terza nazione più colpita al mondo dal virus –, l’emergenza sanitaria nella parrocchia Gesù Cristo Risorto pare tuttavia contenuta. «Basti pensare come il quartiere nel quale è compresa la nostra comunità conta circa 70 mila abitanti – pari circa alla popolazione della città di Cremona – e ha finora registrato solo 65 persone infettate e tre morti», precisa don Emilio. Un confronto che stride nettamente con le cifre delle città del Cremonese e della intera Lombardia, che contano migliaia di vite spezzate dal virus.

A Gesù Cristo Risorto il calcio e la danza sono, in particolare, tra le principali attività che aiutano a strappare dalla strada centinaia di giovani, mostrandosi in grado di fungere da potenti strumenti educativi, di evangelizzazione e di riscatto sociale. Il grande valore educativo dello sport emerge a Bahia con ancora più forza: «il calcio apre la simpatia e la sintonia con i giovani, apre rapporti e cammini», precisa don Emilio. Prosegue però la «forte esperienza di servizio» che è stato il principale motore dell’avvio della missione cremonese in terra brasiliana: «Non andare per aiutare ma andare per crescere, conoscere e arricchirsi attraverso esperienze di vita concreta, sentendosi Chiesa davvero cattolica».

Lo speciale «Brasile in linea diretta», realizzato dal Centro di produzione televisivo diocesano TRC, è stato trasmesso venerdì 29 maggio alle ore 21 sul portale web, nonché sul canale youtube e sulla pagina facebook della diocesi di Cremona. La visione rimane disponibile sulle medesime piattaforme (diocesidicremona.it, facebook e youtube)