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In gennaio una serie di eventi per ricordare Mazzolari

Ricorre quest’anno il 126esimo anniversario dalla nascita di don Primo Mazzolari uno dei più importanti sacerdoti del secolo scorso che lasciato una significativa eredità alla chiesa cremonese e non solo. Nato nella campagna cremonese da una famiglia che viveva del lavoro nei campi, fu ordinato prete dall’allora vescovo di Brescia nel 1912. Fu parroco a Cicognara e, durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, a Bozzolo, dove ebbe modo di scrivere diverse opere in cui si occupò di questioni ecclesiali e teologici ma anche problemi sociali e civili, sia vicini alla sua realtà parrocchiale, sia lontani dalla diocesi.

Ed è proprio nel mese di gennaio che la chiesa cremonese ha la possibilità di riscoprire «il parroco d’Italia»: mercoledì 13 ricorre infatti il giorno del suo compleanno e, come ogni anno, alla cascina S. Colombano, luogo di nascita di don Primo, dalle ore 16.30 si terrà un momento di commemorazione per tutti gli estimatori  di questo sacerdote cremonese.

Anche durante l’incontro di venerdì 15 presso la parrocchia del Boschetto si ricorderà don Mazzolari, a partire dalla sua particolare attenzione al tema della pace. Alle ore 21 interverranno don Bruno Bignami, presidente della Fondazione don Primo Mazzolari e Guido Regonelli, regista che aveva riservato particolare attenzione alla figura del parroco di Bozzolo nel suo documentario «Cremona 1943». Essi presenteranno «Il massaggio di pace di Mazzolari all’epoca della terza guerra mondiale a pezzi», alla luce del quale si potrà riflettere sulla situazione conflittuale del mondo di oggi, intravedendo anche possibili strade da percorrere, ispirati dall’eredità di questo grande sacerdote.

Il suo più volte ripetuto «no» alla guerra risuona particolarmente nelle pagine dell’opera «Tu non uccidere», una sorta di manifesto pubblicato per la prima volta nel 1955 in forma anonima, per evitare provvedimenti ecclesiastici. Il sacerdote cremonese ribadisce qui la vera vocazione del cristiano ad essere uomo di pace che in qualsiasi circostanza rifiuta il ricorso alla violenza e condanna attivamente il male attraverso impegno e resistenza costanti.

Messaggio, questo, quasi profetico, che diventa oggi di estrema attualità, così come la sua attenzione agli ultimi, ai più bisognosi e ai lontani dalla Chiesa. Preoccupazioni che al suo tempo non erano ancora pienamente comprese e che si tendevano ad allontanare dall’attenzione. Per questo molte delle sue opere passarono clandestinamente di mano in mano, giungendo alla chiesa e alla comunità civile di oggi quali profonde fonti di ispirazione per leggere e vivere la contemporaneità.

Per don Mazzolari, già Servo di Dio, è stata avviata la scorsa primavera la causa di beatificazione, annunciata ufficialmente dal Vescovo Dante il 2 aprile 2015.  Le commissioni, quella storica e quella teologica, stanno ora lavorando per le necessarie valutazioni e fino al termine del 2016 hanno tempo per elaborare il loro contributo alla causa.

Non si arrestano però le iniziative legate a Mazzolari e alla Fondazione che si occupa di diffondere il suo messaggio: l’8 e il 9 aprile a Trento si terrà un Convegno sulla prima guerra mondiale, in occasione del centenario. Un’altro appuntamento è previsto a Bozzolo questa primavera con un’ospite d’eccezione: il 17 aprile mons. Nunzio Galantino, Segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana commemorerà la figura di Mazzolari proprio nel paese così significativo per la vita e le opere del sacerdote cremonese.

Preghiera per la beatificazione

Padre misericordioso
tu hai chiamato don Primo Mazzolari
ad esprimere, nel suo ministero di parroco,
una particolare sollecitudine per i bambini e i poveri.
Discepolo appassionato della Parola
fu predicatore instancabile del Vangelo.
Costruttore di pace,
apostolo inquieto della giustizia, e
gli ci ha mostrato in Gesù Cristo,
nato «fuori casa» e morto «fuori città», il crocevia,
il punto di incontro tra Te e l’umanità.
Nessuno è fuori della salvezza, o Padre,
perché nessuno è fuori del Tu amore
che non si arresta di fronte alle nostre opposizioni.
Ti preghiamo umilmente:
per sua intercettazione accordaci la grazia
che fiduciosi Ti chiediamo.

Padre, Ave Maria, Gloria

con approvazione ecclesiastica
* Dante Lanfranconi vescovo di Cremona