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In Camera di commercio il Sinodo in ascolto dei giovani lavoratori

Secondo round di scambio, condivisione e ascolto reciproco con i giovani lavoratori nel pomeriggio di martedì 19 settembre, presso la Camera di Commercio di Cremona. Un altro tassello del cammino verso la celebrazione del Sinodo dei Giovani indetto dal vescovo Antonio. I protagonisti (con qualche inserimento di giovani evidentemente più stagionati) sono stati davvero loro: giovani alle prese con l’esperienza – oggi per molti precaria – dell’inserimento lavorativo. Giovani che hanno accolto con interesse, coinvolgimento sincero e curiosità lo stile disinvolto e per nulla formale di un Vescovo che cerca interlocutori. E pare fare sul serio.

L’incontro, che segue a ruota la serata della pastorale giovanile diocesana proposta nello spazio di piazza Stradivari a Cremona, è stato introdotto brevemente dal responsabile dell’Ufficio diocesano, don Paolo Arienti, che ha ringraziato per l’accoglienza in uno spazio simbolicamente pubblico e laico. Dopo qualche indicazione utile a riassumere per sommi capi il percorso sin qui compiuto a livello diocesano (ricordando l’analogo precedente incontro con i giovani lavoratori nel Casalasco), la parola è passata al presidente della Camera di Commercio, Gian Domenico Auricchio, che ha tracciato un profilo della preoccupante situazione occupazionale nella provincia cremonese.

Il vescovo Antonio ha quindi illustrato il senso del momento di dialogo, semplice e diretto, volto a raccogliere suggerimenti e aspettative, sogni e preoccupazioni di una generazione cui sembra sia stato ipotecato il futuro. E la risposta si è manifestata con schiettezza e spontaneità: il racconto di una gioventù credente ma che si interroga sul tempo in cui vive la propria testimonianza cristiana, soprattutto nell’ambiente di lavoro. Uno spaccato vivido e reale di anni spesi per la formazione scolastica e accademica che faticano a trovare sbocco nella professione desiderata. Oppure la fatica di consolidare la speranza nel domani, magari già vivendo appieno le responsabilità di famiglia e genitorialità.

“La Chiesa non ha risposte preconfezionate sui temi del lavoro. La Chiesa, e il Vescovo, intendono cercare con voi, al vostro fianco” – ha affermato mons. Napolioni, che ha ringraziato per il contributo di riflessione e creativa partecipazione dei presenti.

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