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Il Vescovo Napolioni ha presieduto a Bordolano il funerale di don Cesare Perucchi

Nel nebbioso pomeriggio di venerdì 31 dicembre, a Bordolano, si è tenuto il funerale di don Cesare Perucchi, in una chiesa parrocchiale colma dell’affetto dimostrato nella preghiera da alcune delle tante persone che hanno conosciuto il prete deceduto il 30 dicembre scorso all’età di 95 anni.
Le esequie sono state presiedute dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, e concelebrate dal vescovo emerito mons. Dante Lafranconi, dal vicario generale don Massimo Calvi, dal vicario episcopale per il Clero don Gianpaolo Maccagni, dal parroco don Roberto Moroni insieme a diversi altri sacerdoti.

Nelle parole del Vescovo durante l’omelia il ricordo di don Cesare: «Le letture di oggi, a partire dalla lettera di San Giovanni, si adattano bene a questa celebrazione – ha esordito monsignor Napolioni – si fa riferimento all’ultima ora, quale? L’ultima ora della vita? Dell’anno? Direi sarebbe sempre come l’ultimo giorno di scuola in un giorno di primavera dove i ragazzi escono di scuola contenti, è bello pensare così la nostra ultima ora terrena, come un grande inizio, specialmente quando la vita è stata lunga e ricca come quella di don Cesare».

Proseguendo il Vescovo ha voluto poi sottolineare come: «Don Cesare ha vissuto in diversi paesi, e soprattutto qui a Bordolano, dove ha voluto stare il più possibile, per ben 36 anni. Il Vangelo è quello che ci ha annunciato la nostra vera dignità, non solo per noi vescovi e sacerdoti, ma per tutti quanti: vivere, morire e risorgere da figli di Dio, figli nel Figlio. Voi avete avuto un parroco per decenni, una sicurezza che veniva data da una conoscenza prolungata, ora il mondo si è velocizzato, ma anche nel breve tempo che stiamo in una comunità dobbiamo abitarla: l’importante è avere una casa col cuore e il rapporto con Dio ci aiuta».

Mons. Napolioni ha quindi terminato: «Quanta grazia abbiamo ricevuto da un parroco che è stato tanti anni in una comunità!  Quanta grazia nelle parole durante la confessione, di quanta grazia abbiamo bisogno ancora oggi e quanta grazia può donarci dal cielo chi ci ha lasciato: credo che i preti che muoiono, come le mamme e come chi ha operato per la comunità civile, non siano mai disoccupati in cielo ma partecipino di quella pienezza di intercessione, di sostegno che nella comunione dei santi rende possibile il nostro camminare con fiducia».

Al termine della celebrazione eucaristica, dopo l’aspersione con l’acqua santa, in ricordo del battesimo, e con il fumo dell’incenso in attesa della risurrezione dei morti, la salma è stata portata fuori dalla chiesa dove c’è stato l’ultimo saluto del Vescovo. Quindi il feretro è stato accompagnato in processione dal parroco e dai fedeli presenti presso il cimitero del paese dove è avvenuta la sepoltura.

 

Profilo biografico di don Perucchi

Nato a Soresina, don Perucchi è stato ordinato sacerdote nel 1950 con una classe di ben 16 sacerdoti. Dopo un anno a Robecco d’Oglio, è stato per 12 anni, fino al 1963, vicario parrocchiale ad Antegnate. Dal 1963 al 1974 ha poi guidato come parroco la comunità di Alfiano, prima del suo trasferimento a Bordolano, che , dal suo ingresso, il 12 marzo 1974, è diventata la sua casa. Qui infatti si è fermato come sacerdote residente anche dopo il congedo per raggiunti limiti d’età, nel 2010, ed è rimasto fino al trasferimento alla Fondazione “La Pace” dove ha trascorso gli ultimi mesi della sua vita terrena.