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Il Vescovo in Cattedrale nella solennità di Tutti i Santi: «I tre cori che hanno acceso il cuore dei santi»

Nella mattinata di martedì 1 novembre vescovo Napolioni ha presieduto la Messa per la solennità di Tutti i Santi in una Cattedrale gremita di fedeli.

Nell’ultimo giorno di celebrazioni in Cattedrale prima della chiusura di alcuni giorni che precederà, dal 2 novembre, la solenne celebrazione per la dedicazione del nuovo altare in programma per domenica 6 novembre alle ore 16, il vescovo ha proposto una riflessione sulla santità interpretata come espressione di una «coralità»: «La nota fondamentale di questo giorno che ci viene consegnata per tutta la vita è la coralità, – ha esordito nell’omelia il Vescovo – credo che ognuno dei santi, oltre le circostanze diverse, con i doni che Dio ha concesso a ciascuno di essi, sia diventato santo proprio perché non ha stonato, ma ha cantato in coro».

Il vescovo Antonio ha proseguito indicando, a partire dalla Scrittura, tre canti che i santi nella storia hanno sentito e a cui si sono uniti: «Il primo coro è quello in cui tutti i santi si sono intonati senza rendersene conto, è quello degli angeli, portatori dell’iniziativa di Dio. Il coro degli angeli è entrato nelle menti di quei cristiani che oggi chiamiamo santi. Un sottofondo che dal cielo entra nel cuore di chi ha disponibilità, fiducia, umiltà».

Ha aggiunto poi che «il secondo coro è quello dei poveri, Gesù sulla montagna consegna un testo che poi viene riscritto nell’esistenza di tanti uomini e donne: beati i poveri di spirito, beati i misericordiosi. Trasforma la pace in qualcosa da fare tutti i giorni, e non aspettando solamente che piova dal cielo».

Ultimo ma non per importanza, nella riflessione del Vescovo, è «il terzo coro è il coro dei figli di Dio». Ricordando che «è quello Spirito Santo che nel profondo del cuore ci fa mormorare “abba, padre!”, perché tutte le relazioni umane sono inscritte in una relazione assoluta, trascendente, eterna. Dio ci ha fatto come creature e ci ha adottati come figli. Ecco dove i cori diventano non solo liturgia, ma vita nuova.

La conclusione dell’omelia arriva con un augurio del Vescovo per la solennità di Tutti i Santi: «Aiutandoci nel cammino della fede, diventeremo santi insieme, magari senza accorgercene».

Prima del termine della celebrazione, alla presenza dei canonici del Capitolo e del parroco don Antonio Bandirali, il vescovo ha salutato la presenza di mons. Giuseppe Perotti, tornato in Cattedrale dopo il delicato intervento a cui è stato sottoposto la scorsa estate, sottolineato dal caloroso applauso dell’assemblea.