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Il vescovo ha celebrato l’Annunciazione al Santuario della Fontana

Si è svolta lunedì 25 marzo presso il Santuario della Fontana, alla presenza del vescovo Napolioni e di numerosi sacerdoti della zona, la celebrazione festiva dell’Annunciazione a Maria.

La S. Messa, che è stata animata dalla Corale del Santuario, ha avuto avvio con un pensiero che Napolioni ha voluto dedicare, proprio nella giornata in cui papa Francesco si è recato in un altro luogo di culto mariano, la Santa Casa di Loreto, “a chi casa non ha, a chi vive nella solitudine, nella disperazione e nella miseria” perché “soprattutto per questi figli di Dio viene il Signore”.

“Oggi c’è da impazzire di gioia e di impegno. Oggi c’è da vivere senza dimenticare chi siamo!”.

È con questa particolare esortazione che ha avuto inizio l’intervento del Vescovo, il cui fulcro si è concentrato sulla necessità per l’uomo di ricevere Dio nella sua vita, per supplire alle fragilità e debolezze che spesso lo allontanano dall’originario progetto di amore del Padre.

Maria, proposta dalla Chiesa quale modello di accettazione di ciò che può colmare la distanza tra uomo e Dio, è la ragazza scelta da Dio stesso per annullare, attraverso il Verbo fatto carne, la lontananza dovuta al peccato.

“Oggi è la festa di ciò che Maria rende possibile con il suo sì -dice ancora il Vescovo-. Maria chiede a noi di guardare a lei per dire il nostro sì” perché “quel seme di umanità pieno di divino che viene attraverso Maria è tutto per noi”.

In Cristo vero Dio e vero uomo, nel Dio che nell’incarnazione “ha assunto tutta l’umanità con tutti i colori della pelle”, scorgiamo la nascita dell’uomo nuovo, che tutti sa accogliere e abbracciare immersa nell’unità con Dio.

Altra parola chiave di questa celebrazione, allora, è stata unità. “Perché questa Chiesa sia una famiglia unita, quale segno che il Signore vuole che noi diamo al mondo” la personale preghiera dei fedeli pronunciata dal Vescovo. Un’unità di cui, sull’esempio del Santuario, da sempre luogo di pace e di accoglienza, grazie alla costante collaborazione con i sacerdoti delle parrocchie e con il popolo di Dio impegnato a rendere culto a Maria,  si deve far portavoce tutta la Chiesa.

La messa si è conclusa con un sentito ringraziamento di p. Eugenio Peroini, Rettore dei Frati Cappuccini, al Vescovo per la sua presenza nella semplicità e a quanti si impegnano costantemente perché il Santuario sia luogo di incontro e fratellanza.