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Il vescovo emerito Lafranconi a La Pace per una messa in ricordo dei defunti del Covid

Nella mattina di sabato 12 settembre presso il giardino della casa di riposo “Giovanni e Luciana Arvedi” di Cremona, si è celebrata una Messa suffragio delle vittime del coronavirus e come segno di riconoscenza per tutte le persone che si sono prodigate al servizio degli ospiti della struttura nel corso della pandemia.


La celebrazione – animata dal Coro Polifonico Cremonese, diretto dal maestro Federico Mantovani –  è stata presieduta dal vescovo emerito di Cremona, mons. Dante Lafranconi.

Durante l’omelia il vescovo emerito, riprendendo le parole del Vangelo, ha voluto sottolineare come: «l’immagine dell’albero che porta frutti buoni è immagine del bene che lasciamo in eredità e che non si consuma mentre la casa fondata nella roccia, che è immagine di Dio, è l’immagine della nostra vita che si fonda nella fiducia del Signore».

Infine l’augurio di mons. Lafranconi affinché: «noi cristiani possiamo diventare testimoni dell’eterno».

La celebrazione eucaristica, alla quale hanno partecipato molti ospiti della struttura, tra cui alcuni sacerdoti, è stata l’occasione per fare memoria di quanto è accaduto negli scorsi mesi e in particolare ricordare le persone “che se ne sono andate” in un modo che nessuno avrebbe mai voluto, rendendo drammatico il distacco.

La celebrazione ha voluto fare eco a quanto detto da papa Francesco il 31 maggio scorso: “Peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi” e vuole quindi porsi come un invito alla speranza e alla fiducia nel futuro per tutta la comunità.

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