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Il saluto di Cremona a Luca Vialli, «campione dell’esistenza»

Si è celebrata nella parrocchia di Cristo Re a Cremona la Santa Messa in suffragio di Gianluca Vialli, momento di preghiera voluto dalla famiglia nella parrocchia in cui l’ex campione e dirigente è nato e dove ha mosso i primi passi da calciatore in erba sul campetto della polisportiva Corona. A presiedere la Messa è stato il vescovo di Cremona Antonio Napolioni, con il vicario parrocchiale don Gianluigi Fontana, don Alberto Mangili, cappellano della Cremonese a concelebrare e il diacono Jacopo Mariotti a servire all’altare, alla presenza dei famigliari e degli amici, del sindaco Galimberti, e di una rappresentanza della US Cremonese, guidata dal patron Giovanni Arvedi. Nei primi banchi un gruppo di giovani calciatori in divisa grigiorossa, mentre atleti ed educatori del Corona calcio hanno partecipato seduti sull’altare. Tanti gli amici, gli ex compagni di squadra e i tifosi che hanno gremito la chiesa per l’ultimo saluto a Vialli, morto a 58 anni, dopo una lunga malattia, venerdì 6 gennaio a Londra, dove saranno celebrate le esequie in forma privata con la moglie e le figlie.

«Perché non in Cattedrale? – chiede e si chiede il vescovo Napolioni introducendo la Messa di fronte a un’assemblea numerosissima, che ha riempito i posti in chiesa e anche la piazza del sagrato – Perché qui siamo in parrocchia, uniti gli uni agli altri. Qui – aggiunge con un riferimento agli altri defunti di cui si celebra il suffragio – il ricordo di Gianluca si unisce a quello di Roberto ed Enzo chiamati ad essere una sola famiglia, un solo popolo, una sola parrocchia».

Tanti i ricordi che legano Vialli alla città di Cremona e in particolare alla parrocchia di Cristo Re, dove da bambino, il giovane Luca si trovava con gli amici a giocare e dove per la prima volta il suo talento fu notato dagli osservatori del Pizzighettone che lo misero in squadra. Da qui poi, a 13 anni, la chiamata della amata Cremonese per vestire la maglia grigiorossa, con cui esordì all’età di 16 anni nel mondo professionistico, dando il via ad una carriera costellata di successi, tra cui lo Scudetto con la Sampdoria, la Coppa dei Campioni con la Juventus, i trofei in campo e in panchina con il Chelsea, l’Europeo da dirigente della Nazionale italiana a fianco dell’amico Roberto Mancini. A ricordare i tanti momenti di una lunga e bellissima carriera i compagni di tante gare, bandiere della Cremonese, della Sampdoria e della Juventus. Compagni e amici. Ai piedi dell’altare le divise di una carriera e un mazzo di fiori con la coccarda blucerchiata posata dai tifosi della Sampdoria giunti da Genova.

 

«C’è tanto vangelo nelle storie di uomini e donne come Gianluca – riflette monsignor Napolioni nella sua omelia – Ha saputo giocare non solo le partite del campionato ma quella dell’esistenza, specie quando si è fatta dura. Questa è la grande lezione che Gianluca ci ha dato, perché amava talmente la vita da affrontare cosi con intelligenza matura e generosa le sue prove», con la forza di scegliere «di trasformare il male in bene, per sé e per le persone che amava».

«In cielo – ha concluso l’omelia il vescovo Napolioni – si gioca senza sconfitte, classifiche e retrocessione, ma alla maniera dell’oratorio dove si tira per ore, ci si scambia di ruolo e non ci si stanca mai». Ora «Gianluca sta dicendo a tanti ragazzi un bel “seguitemi”: fatelo così lo sport, appassionatamente, non per soldi e carriera ma per dignità e bellezza dell’esistenza; e lo dice a noi che prima o poi facciamo tutti i conti con malattia e morte: seguitemi senza paura anche in quel sentiero stretto e doloroso, perché non ci impedisce di volerci bene, anzi spreme da noi ancora più amore».

Al termine della celebrazione è stato l’ex compagno alla Cremonese Mario Montorfano, a leggere un saluto commosso, a Luca Vialli, a cui tutta l’assemblea, in piedi, ha risposto con un lungo applauso prima della benedizione finale del vescovo Napolioni che si è poi trattenuto per un saluto ai parenti, seguito da una lunga processione di amici, ex campioni del calcio e non solo, che hanno portato il loro saluto e il loro affetto ai famigliari nel ricordo di Gianluca.