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Il Papa: il Corpus Domini per portare il fuoco d’amore nel mondo

La Chiesa ricorda oggi la Solennità del Corpus Domini, Corpo e Sangue di Cristo, che cade il giovedì dopo la festa della Santissima Trinità, e celebra il mistero dell’Eucaristia istituita da Gesù nell’Ultima Cena. “Gesù accoglie i peccatori e mangia con loro – scrive Papa Francesco in un tweet questa mattina -. È quello che accade a noi, in ogni Messa, in ogni chiesa: Gesù è contento di accoglierci alla sua mensa, dove offre sé stesso per noi”. Ieri, all’udienza generale, ha esortato a perseguire una “vita eucaristica”, ad infiammare il mondo con il fuoco dell’amore di Dio.

Negli ultimi, i sofferenti, i poveri

Salutando i fedeli di lingua italiana, collegati attraverso i media e il web, il Pontefice ricorda l’impossibilità di celebrare l’Eucaristia con manifestazioni pubbliche a causa della pandemia di coronavirus. Solitamente il Papa era solito presiedere la processione del Corpus Domini dalla Basilica di San Giovanni in Laterano a quella di Santa Maria Maggiore; nel 2018 la celebrazione si svolse ad Ostia, nel 2019 nella parrocchia di Casal Bertone, periferia di Roma. Francesco dunque invita a guardare Cristo in tanti tabernacoli viventi:

Tuttavia possiamo realizzare una “vita eucaristica”. L’ostia consacrata racchiude la persona del Cristo: siamo chiamati a cercarla davanti al tabernacolo in chiesa, ma anche in quel tabernacolo che sono gli ultimi, i sofferenti, le persone sole e povere.

La grazia che fruttifica

Nel saluto agli ascoltatori di lingua portoghese, il Papa esorta a vivere in pienezza l’adorazione eucaristica perché chiamati a riflettere nella propria vita la fiamma del suo amore:

Vi invito a guardare con fiducia il vostro futuro in Dio, portando il fuoco del suo amore nel mondo. Appena possibile, ritornate all’adorazione e alla comunione del Corpo del Signore nella Messa di precetto. È la grazia della Pasqua che fruttifica nell’Eucaristia e che rende feconda la nostra vita. Dio vi benedica!

L’oceano della Divina Misericordia

Come sottolineato la scorsa domenica all’Angelus, Papa Francesco ha ricordato, nei saluti ai polacchi, che il mese di giugno è dedicato al Sacratissimo Cuore di Gesù, una devozione molto sentita nel Paese perché legata alla figura amata di Santa Faustina Kowalska, l’apostola della Divina Misericordia, canonizzata da Giovanni Paolo II.

Al Cuore Divino, colmo di pace e di amore, possiamo affidare tutte le inquietudini dei nostri cuori e il nostro amore imperfetto. Dal Cuore trafitto del Salvatore sgorga, per l’Umanità intera, la fonte di ogni consolazione e l’oceano della Divina Misericordia. Gesù, mite e umile di cuore, renda i nostri cuori simili al Suo! Vi benedico di cuore.

La devozione al Sacro Cuore di Gesù nasce grazie alle visioni della mistica francese Santa Margherita Maria Alacoque avvenute tra il 1673 e il 1675. Con San Giovanni Eudes viene celebrata per la prima volta la festa del Sacro Cuore di Gesù, dopo il sì del vescovo di Rennes, nella seconda metà del XVII secolo. E’  Pio IX nel 1856 ad estendere la solennità del Sacro Cuore di Gesù alla Chiesa universale, inserendola nel calendario liturgico.