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Il Palazzo Abbaziale di Casalmaggiore speciale Ambasciata del Ghana

 

Un tempo, tra le sue sale, si muovevano i Farnese e gli Asburgo. Per quattro giorni – da giovedì 18 a domenica 21 luglio – Palazzo Abbaziale di Casalmaggiore ha accolto il Consolato ghanese proveniente da Roma. In entrambi i casi ha svelato il suo irresistibile fascino ai suoi ospiti, dando onore alla loro presenza e prestigio alle visite di grandi personalità. Nel caso dell’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Ghanese di Casalmaggiore è stato in modo eccezionale il luogo di atti ufficiali, quali il rilascio di passaporti e visti o traduzioni di documenti.

A metà luglio, grazie alla disponibilità delle Parrocchie di Casalmaggiore, il Palazzo Abbaziale è stato per quasi una settimana il centro di un progetto inedito e di grande rilevanza per il territorio, per l’occasione pacificamente invaso da cittadini di origini ghanesi provenienti da tutto il Nord Italia: più di 400 le persone arrivate in città per rifare, completare o aggiornare i propri documenti. Trento, Trieste, Cuneo, Milano, Torino: per qualche giorno il piccolo centro di Casalmaggiore è stato il grande punto di incontro di chi non ha occasione e opportunità per spostarsi nella capitale.

Bilancio positivo, insomma, dell’iniziativa ed enorme la soddisfazione di Samuel Appiah, presidente dell’Associazione Ghanese di Casalmaggiore, e di Michael Acquah, presidente della Cognai (Council of Ghanian National Associations in Italy). «È qualcosa di storico, un paese non grande come Casalmaggiore ha avuto l’opportunità di ospitare l’Ambasciata – ha detto Appiah –. Ringraziamo il parroco don Claudio Rubagotti per averci messo a disposizione l’edificio, il sindaco Filippo Bongiovanni e i volontari che ci hanno dato una mano». Tanta responsabilità ripagata da tanto orgoglio, come afferma Shantel Kankam, responsabile amministrativa dell’Associazione: «In pochissimo tempo siamo riusciti ad organizzare tutto e aver svolto questa attività in un palazzo così è stata una grande sorpresa. La prima volta sono rimasta a bocca aperta: non mi aspettavo tanta bellezza nascosta qui dentro».

Così il Palazzo Abbaziale di Casalmaggiore è tornato a (ri)vivere anche la sua funzione di ricevimento per occasioni significative, ospitando i funzionari dell’ambasciatrice Merene Benyah; sono stati presenti anche Nana Pomah, Regina Madre della cittadina di Dormaa, nella regione di Brong-Ahafo e figura di rilievo nel panorama politico locale, e George Kofie, collaboratore del Ministero ghanese.

Così per qualche giorno l’edificio ha svolto la funzione di un pubblico ufficio «utile per evitare viaggi lunghissimi ai nostri concittadini» afferma Appiah. E, rievocando il glorioso passato di questo luogo, valorizzare non solo le intenzioni burocratiche ma anche gli ambienti e le relazioni umane costruite al suo interno.

«Per me è importante sottolineare come l’alta ufficialità di persone ed azioni coinvolte meritava un luogo altrettanto importante delle parrocchie – ha raccontato il parroco don Claudio Rubagotti –. Quando siamo stati informati del progetto non ci aspettavamo infatti né il bacino di utenza né la sua rilevanza. Sono quindi felice che, da parte dei collaboratori del Consolato e dei visitatori, sia stata colta l’intenzione di onorare il lavoro da svolgere con la bellezza del luogo; oltre all’opportunità di avere un incontro ecumenico cristiano e interreligioso durante queste giornate».

I funzionari dell’ambasciata e gli organizzatori, infine, hanno chiesto un incontro conclusivo con il parroco, chiedendogli una benedizione particolare e ribadendo il loro apprezzamento alla comunità casalasca e delle parrocchie «per la grande ospitalità e gentilezza mostrata alla comunità ghanese e per la costruzione di legami duraturi».