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Il mio presepe 2021: i like premiano Castelverde e la famiglia Mura di Pandino

Sono la parrocchia di Castelverde e la famiglia Mura di Pandino i vincitori della quarta edizione del contest fotografico “Il mio presepe” promosso dal portale internet della Diocesi di Cremona e dedicato ai presepi. Le votazioni, arrivate attraverso i like sulla pagina facebook ufficiale della diocesi, hanno decretato il podio, ufficializzato nella mattinata di lunedì 3 gennaio.

A guadagnarsi il titolo per la categoria “Gruppi” è la parrocchia di Castelverde, già vincitore del contest di due anni fa. Un presepio, quello allestito nella chiesa parrocchiale di S. Archelao, tutto giocato sui contrasti: tra le luci della città e il degrado delle periferie, tra l’abbaglio dell’albero e una culla allestita con tessuti di paesi lontani, tra il bambino della pubblicità (omaggio all’azienda cremonese Sperlari nella celeberrima illustrazione di Gino Boccasile del 1950) e quello di un Dio che nasce nelle situazioni più strane (persino sotto i ponti), emblema dell’Amore che si manifesta per l’umanità. «L’idea – spiega Matteo Morandi – mi è venuta dopo il presepio dello scorso anno, che provocatoriamente ha posto al centro del presepio, al posto di Gesù, una luce, dinnanzi alla quale vegliava un pastore. La gente si chiedeva dove fosse il Bambino, da qui la domanda: chi cerchiamo a Natale? quale bambino? quello della tradizione? della capanna, dei pastori e degli angeli tra il muschio e il cielo stellato? o qualcosa di più?». Anche per la realizzazione del presepio di quest’anno fondamentale è stato l’aiuto di Piero Mazzolari, Silvano Orlandi e Silvio Zanetti, con l’importante supporto anche dei fratelli Fanti.

Sul secondo gradino del podio l’allestimento della chiesa parrocchiale di Bordolano, dove il presepe è realizzato con antiche statue lignee di dimensioni importanti (circa 50-60cm), collocate in una cornice scenografica semplice ma suggestiva.

Il terzo posto va, invece, al gruppo di catechismo di prima media della parrocchia di Martignana di Po che, sotto la guida delle catechiste Marisa Rosa e Jessica Braga, ha proposto un presepe in cui domino la scena dei barconi rovesciati, riportando così l’attenzione a fatti di estrema attualità. Un presepio che era già stato progettato quando i media hanno diffuso la notizia del ritrovamento, nel mar Mediterraneo, di un bambino abbandonato su un barcone dai suoi genitori nel tentativo di salvargli la vita. Un episodio che ha dato ulteriore senso a questo presepio, che intendeva proprio richiamare alla speranza. Il Bambinello è posto, da solo, proprio su una barca (altre sono collocate accanto, rovesciate), avvolto in una coperta termica. Ad arricchire l’allestimento, nella cappella di S. Luigi della parrocchiale, un brano del discorso che Papa Francesco ha tenuto in occasione della sua visita a Lesbo e l’esposizione del libro per ragazzi “Gesù bambino venuto dal mare”. «Anche se il presepe sembra un po’ strano – spiegano le catechiste – non dobbiamo dimenticare che anche la famiglia di Gesù è emigrata in Egitto per sfuggire al potere di quel tempo, al Re Erode».

Guarda tutti i presepi in gara tra i Gruppi

 

Per quanto riguarda la categoria “Famiglia” il maggiore numero di like sono andati alla realizzazione della famiglia Mura di Pandino. La signora Pierina, 58 anni e molto attiva nella parrocchia, ha impiegato due sere per finire il presepe con l’aiuto di due dei quattro figli, Nicola e Angelica. «Il presepe è una cosa alla quale tengo molto da cattolica praticante – ha spiegato la signora Pierina –. Per noi non è Natale senza questo importante segno cristiano». Un segno che non è mai mancano nemmeno in situazioni di grande sofferenza e lutto: «Nel novembre 2020 è morto mio marito a causa del Covid e in famiglia siamo stati in quarantena per un mese intero, ma non ho rinunciato a realizzare il presepe. Ho poi scoperto la newsletter settimanale della diocesi di Cremona, alla quale mi sono iscritta e ho così saputo di questo concorso dei presepi al quale ho voluto partecipare». La signora Pierina quest’anno ha quindi coinvolto le cugine e le amiche: «Oltre alla mia famiglia ho tante amiche che mi vogliono bene e che mi hanno aiutato in questa competizione. Spero che in futuro i miei figli continuino questa tradizione del presepe».

Il secondo posto, invece, va al presepe realizzato all’uncinetto dalla signora Giuseppina Terzani Iacchetti di Castelleone che, a 84 anni, dopo aver fatto per oltre 55 anni la fruttivendola, si è dedicata alla maglia e all’uncinetto realizzando con tanta pazienza e tempo questo presepe. Tutto con materiale riciclato: le parti in legno sono state ricavate da un vecchio scaffale da esposizione, mentre per la realizzazione dei personaggi è stato utilizzato filato avanzato da vecchi maglioni e l’imbottitura è lo scarto della gomma piuma che avvolge l’uva quando viene posta nelle cassette. Nel presepe si può notare, oltre alla sacra famiglia, i pastori con le pecorelle e i magi, anche una fruttivendola.

A contendersi il terzo posto con altre realizzazioni è un insolito “Poké-presepe”, in cui la scena della natività è ambientata in un mondo fantastico abitato da Pokémon, famose creature immaginarie che gli umani possono catturare, allenare e far combattere per divertimento. Quale sarà lo starter preferito da Gesù bambino? Fuoco, acqua o erba? La domanda che si pone l’autore, Matteo Lodigiani, di Cremona, che dopo aver visto presepi nelle più diverse ambientazioni ha ideato in modo innovativo un presepe tra i Pokémon, pensando a una missione d’evangelizzazione che davvero non ha confini.

Le foto di tutti i presepi di Famiglia che hanno partecipato al contest