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“Il lavoro nobilita l’uomo?”: incontro per i giovani a Viadana

“Il lavoro nobilita l’uomo?”: una riflessione sul tema si è svolta venerdì 12 aprile all’oratorio viadanese di San Pietro. All’interrogativo della serata è possibile rispondere affermativamente, secondo il relatore Giuseppe Belluzzi: «La relazione con Gesù ci insegna infatti a “stare dentro” le cose della vita. Esse sono l’occasione per fare ogni giorno il nostro piccolo capolavoro».

L’incontro si inseriva nel ciclo “Chiedimi se sono felice”, promosso da Diocesi, Federazione oratori e Azione Cattolica per proseguire nella zona pastorale V il cammino post-sinodo dei giovani. Sono intervenuti una ventina di universitari e lavoratori del territorio, oltre al vicario di Viadana don Piergiorgio Tizzi.

A raccontare la sua esperienza, un giovane di Casalmaggiore: gli studi al liceo classico e nella facoltà di Lettere, durante i quali Belluzzi ha incontrato la spiritualità di Comunione e Liberazione con la sua visione dell’impegno quotidiano nutrito dalla fede; quindi la laurea e l’assunzione in una importante industria agro-alimentare di Bologna, per la quale opera nei settori marketing e commerciale. «Durante il mio cammino – ha spiegato Belluzzi – ho sempre cercato di capire dove avrei potuto trovare la mia felicità». È stato l’incontro con un sacerdote prof di religione, e con alcuni docenti e impegni universitari, a permettergli di affrontare questo percorso con maturità sino all’inserimento nel mondo del lavoro: «Il lavoro mi rende pieno, o mi ha incastrato? Sono consapevole che la felicità vale più dei soldi? Io penso di avere imparato che il lavoro davvero nobilita l’uomo: purché si abbia uno sguardo, si stia dentro il momento che si è chiamati a vivere, si punti in alto cercando le soluzioni belle, si abbia la consapevolezza che le cose migliori possono ancora arrivare, si voglia veramente servire il prossimo, fosse anche il cliente, e si cerchi sempre di interrogare il Signore per cercare di capire quale potrebbe essere il passo successivo. Nel lavoro l’uomo può davvero crescere, trovare la sua strada, capire cosa dà significato alla sua esistenza».

Il relatore ha offerto ai presenti un paragone incentrato sulla Settimana Santa: «La Passione di Gesù è il paradigma del lavoro: un giorno siamo osannati, quello dopo crocifissi. Ma in mezzo a quelle gioie e a quei dolori c’è il nostro rapporto con la resurrezione e la salvezza».

Stimolante e approfondito il dibattito. I giovani presenti hanno proposto interrogativi e offerto riflessioni personali. Sono emerse alcune obiezioni: «Come può il lavoro nobilitare le persone sfruttate e i nuovi schiavi?». Alcuni hanno sottolineato la dimensione pubblica e comunitaria del lavoro, suggerendo di non trascurare le occasioni di crescita e formazione socio-politica, e magari di approfondire l’impegno nei sindacati e nelle associazioni di categoria.

L’audio dell’intervento

Ultimo incontro, venerdì 10 maggio a Cicognara sul tema “Si impara solo dalla sofferenza”.