“Il contributo dell’Amoris laetitia al rinnovamento ecclesiale e alla vita del sacerdote”, giovedì in Seminario l’incontro plenario del Clero
Sarà il vescovo ausiliare di Milano Paolo Martinelli, nuovo presidente della Commissione CEI per il clero e la vita consacrata, a offrire nella mattina di giovedì 7 ottobre in Seminario, a Cremona, a sacerdoti e diaconi una riflessione su “Il contributo dell’Amoris laetitia al rinnovamento ecclesiale e alla vita del sacerdote”. L’occasione è la prima convocazione plenaria del clero diocesano, in programma dalle 9.30.
“Il Papa – ha scritto il vescovo Antonio Napolioni in una lettera indirizzata a tutto il clero cremonese – ci chiede di riflettere schiettamente su come siamo Chiesa sinodale, casa e scuola di comunione, partecipazione, missione. Comincerà un lavoro che nei mesi successivi coinvolgerà zone, unità pastorali e parrocchie, e che dovrà far bene alla nostra reale vita di Chiesa».
Come sottolinea ancora il monsignor Napolioni: «Il Signore, che sempre ci precede nel cammino, non manca di incoraggiarci, se guardiamo il volto delle persone, il sorriso dei bambini, le attese di chi è più provato. In queste settimane, sperimento con piacere la gratitudine delle comunità per il servizio generoso di tanti pastori, e la fiducia nei nuovi che accolgono. Le difficoltà legate alla pandemia, che speriamo sia davvero, grazie all’impegno di tutti, in fase progressivamente calante, ancora ci chiedono attenzione, responsabilità e qualche sacrificio. Veniamoci incontro e cerchiamo di capire chi fa più fatica. Mentre saremo chiamati ancora ad ascoltare racconti di sofferenza e paura, per discernere ciò cui dobbiamo convertirci, imparando ciò che questa prova deve insegnarci. L’incontro tra noi, quella che impareremo come “sinodalità” anche con tanti fratelli e sorelle del popolo di Dio, è la via maestra su cui il Signore ci dà appuntamento, in vari modi e momenti».
Dopo l’apertura dell’anno pastorale a Caravaggio, sotto la protezione della Vergine, il clero diocesano è invitato a un secondo appuntamento in nome di quella “sinodalità” tanto cara a Papa Francesco.