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Il cantiere della chiesa di Salina

Nel mese di Agosto 2015 ha avuto avvio il cantiere per il restauro della Chiesa Parrocchiale di sant’Antonio Abate in Salina, dopo un lungo iter burocratico che ha consentito l’ottenimento delle autorizzazioni necessarie da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Brescia Cremona e Mantova e del Comune di Viadana.

I tecnici incaricati, Architetto Roberta Rossi e Architetto Junior Paolo Martelli, hanno gestito e collaborato con l’impresa incaricata ai lavori di restauro, EuroCostruzioni, affinché fosse realizzato al meglio e nei tempi previsti il crono_programma comprendente le lavorazioni approvate per il recupero.

I lavori hanno avuto inizio con la Rimozione dell’intonaco esterno fino a un metro circa di altezza corrispondente alla zoccolatura. Nelle rimanenti porzioni di facciata sono stati eseguiti interventi puntuali di rimozione intonaco limitati alle zone ove lo stesso appariva deteriorato. In seguito si è proceduto con ripristino a reintegrazione delle parti rimosse con calce idraulica naturale in spessore tale da rispettare l’attuale complanarità della facciata. Tutta la facciata è stata pulita con acqua vaporizzata;

I lavori hanno previsto la pulitura del paramento murario in mattoni a vista (retro della Chiesa) mediante spazzolatura, spruzzatura di aria compressa e impiego localizzato di spugne e acqua nebulizzata. Infine anche in tale parte della Chiesa si è provveduto alla stesura dell’intonaco a base di calce naturale.

In alcune zone della facciata un restauratore abilitato ha eseguito saggi che hanno evidenziato il colore rosa esclusion fatta per le paraste ed gli elementi decorativi in colore avorio.

In accordo con la Soprintendenza sono state concordate le tonalità più fedeli all’originale e si è provveduto al tinteggio completo della Chiesa.

I lavori di Restauro hanno pure interessato la ristrutturazione delle coperture con l’inserimento dell’ondulina sottocoppo in modo da rendere il più duratura possibile la struttura del manto.

Il progetto di recupero ha comportato pure la riapertura di due finestre nelle navate laterali. Operazione svolta con con massima cura per le murature originali, recuperando gli sguinci come originariamente presenti e la posa di nuovi bancali in materiale, dimensione e sagoma uguale a quelli presenti nelle finestre già in essere.

I lavori di restauro dell’impresa si sono svolti in parallelo con quelli del Restauratore Cremaschi Andrea che si è occupato della pulitura delle due statue presenti sulla facciata principale e del recupero dell’ostensorio.

Le due statue raffiguranti le figure dei Santi sono state realizzate in marmo bianco scultoreo (marmo diCarrara), in blocco unico con lavorazione a tuttotondo.

Il risultato finale è visibilmente gradevole e le statue appaiono oggi curate e decisamente meglio definite risaltando i pieni e i vuoti del materiale nella sua integrità.

Il restauratore si è occupato infine del restauro dell’ostensorio. Il ripristino è stato possibile grazie alla documentazione storica fotografica che ha funto da guida nella ricostruzione dello stesso.

La decorazione a rilievo rappresenta un ostensorio sorretto dalle nuvole e racchiuso in una cornice modanata a rilievo di forma ellittica, realizzato in stucco a base di sabbia e calce idraulica.

Lo stato di conservazione era pessimo, gli intonaci di fondo erano in parte caduti e sollevati dal paramento murario, lo stelo dell’ostensorio era mancante, caduto probabilmente durante un temporale, lasciando comunque una traccia sull’intonaco che ci ha permesso la ricostruzione. La base dello stelo era presente ma interamente staccata dal fondo. Vi erano parti mancanti anche nella raggiera superiore.

L’aspetto complessivo era di estrema precarietà, pericolante e pericoloso.

La cornice circostante ad andamento ellittico risultava in discrete condizioni.

Le opere di restauro e ricostruzione sono state eseguite interamente a mano; la ricostruzione delle parti mancanti nella raggiera superiore. Il tutto poi è stato completato con un tinteggio a calce.

Il Restauratore in accordo con i tecnici incaricati e con la Soprintendenza ha già eseguito saggi negli intonaci interni alla Chiesa onde rintracciare le stratigrafie storiche e le coloriture originarie.