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Il 21 settembre a Casalmaggiore al via il corso sul progetto di accoglienza in famiglia

Le Acli di Casalmaggiore, in accordo con le Acli provinciali di Cremona, organizzano da giovedì 21 settembre una serie di incontri per lanciare l’iniziativa “sono accolto, ero straniero” all’interno del progetto di accoglienza in famiglia promosso dalle Acli stesse al fine di ampliare l’offerta di posti destinati ai migranti residenti sul territorio. L’appuntamento, un vero e proprio corso di formazione, si terrà a partire dalle ore 21 presso la sala Giovanni Paolo II dell’oratorio “G. Maffei” di Casalmaggiore ed è tenuto da Roberto Guaglianone, un giornalista esperto di immigrazione e accoglienza.

Il percorso si svilupperà in quattro serate. Dopo il primo appuntamento del 21 settembre (che si occuperà di soggetti, reti, fasi, dinamiche), la seconda giornata di sensibilizzazione (5 ottobre) sarà rivolta a famiglie e beneficiari. Giovedì 19 ottobre, poi, si cercherà di sensibilizzare l’intero territorio, mentre giovedì 9 novembre, ultimo incontro, si parlerà di asilo e accoglienza in famiglia.

«Il messaggio di papa Francesco in occasione della giornata dei migranti e rifugiati (gennaio 2018) dal titolo “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare migranti e rifugiati” – precisa Carla Bellani, presidente provinciale delle Acli cremonesi – ha trovato voci discordanti in alcuni ambiti del mondo laico e cattolico. Le Acli di Cremona sono con papa Francesco che, nel documento, richiama i valori evangelici dell’accoglienza e invita all’impegno serio per un’integrazione rispettosa delle differenze».

«I credenti – ricorda la Bellani – sono chiamati a praticare un vero discernimento: che vada oltre le opinioni precostituite, i pregiudizi o la scarsa conoscenza delle reali dinamiche del fenomeno migratorio. In un mondo globale, il nostro esame di coscienza va fatto non solo nel chiuso della nostra realtà quotidiana, ma sulla carta geografica: là dove gli squilibri economici e finanziari impoveriscono i popoli, dove gli interessi geopolitici generano guerre; dove il profitto saccheggia il pianeta fino all’ultima goccia di acqua, di foresta, provocando il collasso degli ecosistemi e del clima. Allora capiremmo che le conseguenze di questo immane tracollo (di cui tutti siamo responsabili con i nostri stili di vita e con le scelte economiche e politiche) sono proprio le fiumane di profughi, di rifugiati, di migranti economici che l’Europa rifiuta. Capiremmo che “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare migranti e rifugiati” sono semplici e doverose azioni di umana giustizia riparatoria prima ancora che gesti di carità cristiana. Azioni che vanno nella linea della difesa dei diritti umani, della Costituzione prima che del Vangelo, e che dovrebbero trasformarsi in adeguate iniziative politiche».

Locandina del corso