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Il 2 aprile a S. Agata la presentazione dell’epistolario tra mons. Astori e don Mazzolari

Nel 40° anniversario della morte di mons. Guido Astori, parroco di S. Agata dal 1940 al 1964, l’unità pastorale Cittanova ne onora la memoria, in collaborazione con la Fondazione Don Primo Mazzolari.

Nel pomeriggio di sabato 2 aprile, alle 17, nella chiesa di S. Agata sarà presentato il libro “Ho bisogno di amicizia”, edito dalla Fondazione don Primo Mazzolari. Il testo, curato da don Bruno Bignami e don Umberto Zanaboni, raccoglie le lettere tra don Mazzolari e don Astori, amici fin dai primi anni del Seminario: compagni di ordinazione, i due preti cremonesi condivisero l’esperienza di cappellani militari nella prima guerra mondiale prima di occuparsi di alcune parrocchie del territorio: Mazzolari a Cicognara e Bozzolo, nel Mantovano, Astori a Bordolano, Casalbuttano e Cremona a Sant’Agata.

Interverranno, per l’occasione, la presidentessa della Fondazione don Primo Mazzolari di Bozzolo, Paola Bignardi, e don Andrea Foglia, storico e parroco di S. Abbondio. Durante la presentazione saranno proposte alcune letture delle lettere tratte dal testo.

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Biografia di mons. Guido Astori

Guido Astori nasce il 21 marzo 1888 a Carpenedolo (Brescia). Entra nel seminario vescovile di Cremona nell’autunno del 1900. È ordinato sacerdote dal vescovo Geremia Bonomelli il 23 dicembre 1911, con alcuni mesi di anticipo sui compagni di studi per rispondere alla domanda del parroco di S. Agostino, mons. Emilio Lombardi, che lo desidera vicario.

Nella primavera del 1916 chiede ed ottiene di essere arruolato come cappellano degli Alpini, Battaglione Monte Saccarello. Catturato in un’azione bellica, è internato in un campo di prigionia militate in Ungheria. Liberato il 22 gennaio 1918, rientra in Italia dove viene congedato il 25 novembre 1919. Riprende il ministero parrocchiale a S. Agostino. Nel contempo si iscrive all’Accademia letteraria e scientifica di Milano, Facoltà di lettere e filosofia moderna, presso la quale si laurea nel 1921.

Per sette anni è insegnante nel Seminario vescovile, fino alla nomina di parroco a Bordolano. Iniziano le frequenti “missioni popolari” con don Primo Mazzolari e altri sacerdoti bresciani e cremonesi. Così come è stata intensa la sua attività editoriale, altrettanto ricca è stata l’attività oratoria in varie città d’Italia, accompagnata da numerosi interventi sulla stampa periodica cremonese.

Nel 1934 è promosso arciprete vicario foraneo a Casalbuttano, come successore di mons. Carlo Gamba, una delle più distinte figure del presbiterio cremonese per i molteplici meriti acquisiti nella direzione del movimento cattolico diocesano. Nel 1940 l’ultima promozione: parroco abate dell’insigne chiesa cittadina di S. Agata. Nel 1943 è eletto esaminatore prosinodale e poi sinodale. Nel 1951 pronuncia il discorso ufficiale in chiusura del Sinodo diocesano, il terzo, del vescovo Cazzani.

È presidente della Società di Mutuo soccorso tra il clero cremonese e presidente regionale della Faci (Federazione assistenza clero italiano) e membro di commissioni diocesane quali il Consiglio per la dottrina cristiana e la Commissione di conciliazione. È anche delegato per il Comitato per l’emigrazione.

Nel 1964 rinuncia alla parrocchia in ossequio alla norma conciliare e si ritira presso la Casa Tinti-Lanfranchi, dove abita fino alla morte, avvenuta il 13 aprile 1982. La salma riposa nel Cimitero di Cremona.

Molto amato dai suoi parrocchiani e dalla gente del popolo, era soprannominato l’Alpino di Dio in quanto, in occasione di cerimonie militari, era solito sfilare lungo le vie cittadine con il suo cappello da alpino.