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Il 18 settembre a S. Sigismondo giornata tra storia, arte e fede

Ricorre il 15 settembre l’anniversario della dedicazione della chiesa di San Sigismondo, a Cremona, casa delle monache di clausura dell’Ordine dei Frati Predicatori, meglio note come Domenicane. Proprio nel ricordo della dedicazione della chiesa di largo Bianca Maria Visconti, avvenuta nel 1600 per opera del vescovo Cesare Speciano, la terza domenica di settembre presso il complesso monastico cremonese diventa occasione per una speciale giornata di arte, storia e spiritualità.

Così, come ormai tradizione, il 18 settembre la chiesa di San Sigismondo, con il proprio presbiterio, sarà aperta alle visite dalle 9 alle 10.30 e ancora nel pomeriggio dalle 14 alle 17.30. Negli stessi orari sarà possibile accedere anche ad alcune parti del monastero solitamente soggette a clausura: in particolare il chiostro e il refettorio. Le visite saranno guidate da personale preparato e specializzato, appartenente all’associazione “Amici del monastero di S. Sigismondo”.

Durante la giornata i visitatori avranno anche la possibilità di vivere la spiritualità domenicana partecipando insieme alla comunità monastica alla Messa delle 11 e al canto dei secondi Vespri delle 18.

Saranno inoltre presenti le “Casalinghe di S. Sigismondo” per la vendita dell’ormai tradizionale “lavanda del monastero”, il cui ricavato sarà destinato alla manutenzione ordinaria del complesso monastico.

Ulteriori informazioni sul sito www.diocesidicremona.it/monasterodomenicano.

 

La costruzione della chiesa e del monastero

Il 25 ottobre 1441 Bianca Maria, ultima erede dei Visconti, andò sposa a Francesco Sforza, figlio del condottiero Muzio Attendolo: Bianca Maria portava con sé una dote sontuosa, che comprendeva la città di Cremona; e per questo motivo la cerimonia di nozze, fastosa come si addiceva all’importanza dell’avvenimento, si svolse nella piccola, antichissima chiesa di S. Sigismondo, posta poco lontano dalla città.

Vent’anni dopo, il 20 giugno 1463, Bianca Maria volle ricostruire il monastero e una nuova grande chiesa sul luogo della cappella antica che aveva visto le sue nozze, come preghiera – recita il codice di donazione – “per l’incolumità dell’illustrissimo consorte, e nostra, e dei nostri figli”, e come ringraziamento a Dio per i grandi benefici concessi a lei e a Francesco, durante la loro esistenza. Monastero e chiesa furono affidati ai monaci Girolamini.

Bianca Maria morì nel 1468 e a quella data i lavori erano certamente già cominciati sia per ciò che riguarda la chiesa sia il monastero; la duchessa, nel suo testamento, dispose infatti l’obbligo, per gli eredi, di provvedere al finanziamento dell’impresa, che sarà però di fatto abbandonata fino all’avvento al potere di Ludovico il Moro. Solo nel 1488, infatti, il duca di Milano decise di riprendere i lavori e di pagare finalmente ai monaci il denaro che era loro dovuto. Sulla fabbrica calò di nuovo il silenzio. Solo nel 1517 si hanno di nuovo notizie della chiesa: una bolla di papa Leone X che dispose l’incremento patrimoniale dell’abbazia. I lavori si protrassero, probabilmente, ancora per qualche anno: certamente erano ormai compiuti nel 1535, quando cominciò la campagna decorativa che ha reso la chiesa uno dei gioielli della pittura rinascimentale cremonese e lombarda.

Soppresso il monastero dei Girolamini verso la fine del ‘700, chiesa e monastero divennero sede di parrocchia fino al 2007, quando il complesso tornò monastico e ospitando la comunità claustrale delle monache domenicane (Monastero “S. Giuseppe”), trasferitesi a Cremona da Fontanellato (PR).

 

La dedicazione della chiesa: 15 settembre 1600

Probabilmente nel quadro della riorganizzazione ecclesiale a seguito del concilio di Trento, che vede in Diocesi l’incremento della dedicazione di chiese (Cattedrale compresa: 2 giugno 1592) si colloca anche la dedicazione della chiesa di S. Sigismondo a 137 anni dalla sua fondazione.

Il vescovo di Cremona Cesare Speciano la dedicò il 15 settembre 1600, come attesta l’iscrizione scolpita sulla base della terza lesena di destra (partendo dal coro):

Divo Sigismondo martiri / burgundionum regi dicatum / templum monachorum heremitarum / divi Hieronimi de observantia / solemni ritu Consecravit / Cæsar spetianus episcopus Cremonensis / et xl dierum indulgentiæ / annua Consecrationis / die donavit / m.d.c. die xv septembris

Cesare Speciano, vescovo di Cremona, consacrò con rito solenne il tempio dei monaci eremiti osservanti di san Girolamo dedicato a san Sigismondo martire re dei Burgundi e assegnò 40 giorni di indulgenza nel giorno anniversario della consacrazione il 15 settembre 1600.