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“I sette peccati capitali dell’economia italiana” secondo Carlo Cottarelli (AUDIO)

«Come non bastano le antiche glorie a darci la grandezza presente, così non bastano i presenti difetti a toglierci la grandezza futura, se sappiamo volere, se vogliamo sinceramente rinnovarci»; questa citazione di Piero Gobetti – utilizzata quale chiosa conclusiva -, racchiude il succo della serata “I sette peccati capitali dell’economia italiana”, vivacemente condotta dal professor Carlo Cottarelli, ospite di eccezione dell’incontro organizzato dalle Acli con il patrocinio dell’Amministrazione comunale e svoltosi mercoledì 11 settembre a Cassano d’Adda, presso l’auditorium di Villa Borromeo.

Cottarelli, economista, editorialista, già Commissario straordinario per la revisione della spesa pubblica e attualmente Direttore dell’Osservatorio dei Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica, fu a un passo – un anno e mezzo fa – dal diventare Presidente del Consiglio . “Incarichi prestigiosi  – come evidenziato dal prof. Paolo Sabbioni, docente universitario ed ex sindaco di Melzo, cui è toccato il ruolo di moderatore della serata – che tuttavia non gli hanno impedito di rimanere, pur in una epoca di sguaiatezze, una persona moderata e con i tempi del ragionamento”.  Sette, sono, secondo  Carlo Cottarelli i “peccati capitali “ che bloccano l’Italia: l’evasione fiscale, la corruzione, la troppa burocrazia, la lentezza della giustizia, il crollo demografico, il divario tra Nord e Sud, la difficoltà a convivere con l’Euro.

“In questi ultimi venti anni il potere di acquisto nel nostro Paese non è aumentato; – ha spiegato l’economista – si tratta di un fatto eccezionale mai accaduto dal 1861 in poi”. Uno sconfortante scenario di attualità che evidenzia la gran mole di lavoro che vi è da fare, innanzitutto sul piano del recupero dell’evasione fiscale: “La tassazione elevata genera alta evasione che fa molto male all’economia, – ha rilevato  – basti pensare che si stima in 130 miliardi di euro all’anno, l’evasione totale.

Una cifra enorme, pensando come tutta la pubblica istruzione costi allo Stato, in un anno, circa 65 miliardi di euro”. Grandi mali pervengono anche dal fronte burocrazia: “Su cento dipendenti che lavorano in una impresa – ha semplificato Cottarelli – ben venti sono costretti a compilare moduli”. “Siamo un grande Paese che ha perso terreno – ha proseguito il relatore –. Sono necessarie politiche diverse  per cambiare. Occorre far capire alla gran parte della gente quali siano le vere priorità”, anche intervenendo con una politica di più ampio respiro che non guardi solo al vantaggio contingente ma alla crescita complessiva ed armonica su lungo termine. “I soldi non piovono dal cielo – è stato il suggestivo monito lanciato alla vasta platea – per ogni promessa elettorale che si trasforma in provvedimento,  occorre trovare le adeguate fonti di finanziamento”. Grande l’interesse dimostrato dal numeroso pubblico. Al termine della serata sono intervenuti – tra gli altri -, il Sindaco di Cassano Roberto Maviglia, l’ex senatore Natale Ripamonti e il Presidente dell’Unione commercianti Giuseppe Legnani.

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