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I cammini della fede: dalle realtà locali, artistiche ed architettoniche, i segni della vita della comunità del passato

«Il progetto “I cammini della fede” terminato di recente, si è prefisso lo scopo di contribuire alla promozione della storia delle comunità locali, preservando così l’identità territoriale, a partire dalle evidenze architettoniche, artistiche e culturali religiose delle località minori della provincia, valorizzando tale patrimonio, con la diffusione della conoscenza che ha riguardato lo sviluppo della società nel fluire dei secoli», Hanno sottolineato il presidente della Provincia di Cremona Paolo Mirko Signoroni e la consigliera provinciale delegata alla Cultura Ilaria Dioli. «Pievi ed oratori hanno svolto una funzione sociale, che nel tempo è mutata ed, attorno a tali realtà, si sono insediate comunità, sviluppando il contesto urbano ed ambientale, con l’antropizzazione di ampie zone rurali».

«È bello scoprire nel verde della campagna, in ognuna delle stagioni dell’anno, i segni di una presenza cristiana che benedice il nostro territorio diocesano. Occorre avere occhi attenti, essi si nascondono nella stratificazione del tempo che passa, rischiano di diventare segni misteriosi, ma che in realtà raccontano di un mistero, quello cristiano, che vuole salvare il mondo e l’uomo. Oggi noi li salviamo dall’oblio cominciando a farli conoscere, cercando di decifrarli, raccontandoli. Il turista e pellegrino di oggi scoprirà così di essere su un cammino di fede che lo guida su strade ricche di storia, arte, natura», ha precisato l’incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici , don Gianluca Gaiardi.

Le stesse vie principali del pellegrinaggio, che attraversano la provincia, hanno reso il territorio una realtà strategica, testimone di scambi culturali tra i diversi popoli. Ne sono prova le principali strade romane consolari come la via Postumia, che da Aquileia, sede di un importante porto fluviale, giungeva, passando per Cremona, a Genova ed ancora, per esempio, la via Gardesana, che metteva in comunicazione il porto fluviale di Cremona con il Lago di Garda, terminando ad Arci Castrum (Arco), interconnettendosi quindi con le vie del nord Europa. A tale rete di comunicazione si aggiungevano la via Regina, che si dipanava per molti tratti lungo corsi fluviali, tra cui l’Adda, sino a raggiungere il porto fluviale di Milano e, da qui, al lago di Como; la via Brixiana, che dal Po in territorio cremonese raggiungeva Brescia.

Cremona e il suo territorio sono stati quindi nei secoli crocevia di popoli, sia per le attività commerciali che per interscambi religiosi, culturali, e sempre più nel tempo, vie di attraversamento di pellegrini, fruite ancora oggi.

Lo sviluppo delle comunità religiose, su tutto il territorio annovera, sin dai tempi remoti, evidenze come il complesso romano e la Pieve a Palazzo Pignano oltre all’insediamento e alla costruzione di importanti Pievi, Oratori e, a titolo esemplificativo, di cinque importanti monasteri come quelli di San Benedetto, S. Chiara, Corpus Domini, Santa Monica e dell’Annunziata: da qui la crescita del tessuto sociale ed urbanistico attorno a tali centri, per lo più in ambiti rurali, con l’edificazione di importanti plessi architettonici.

In sintesi, la finalità principale del progetto è stata quella di contribuire alla valorizzazione dell’esistente afferito ai segni del passato, ai luoghi di culto, a Pievi, Oratori, Santelle, frequentati dai pellegrini in viaggio, attraverso alcune schede sintetiche, costituite da immagini, brevi cenni a carattere storico e materiale fotografico, rese fruibili, per una conoscenza diffusa, rivolta a studenti, cittadini, turisti, propedeutiche ad una miglior conoscenza del nostro territorio.

Sul sito della Provincia vi sono quindi 10 schede sinottiche georeferenziate, dalla Chiesa di San Giovanni Battista Decollato a quella di San Sisto Papa, corredate da una mappa che riporta i dieci siti: clicca qui per accedere alla pagina dedicata.