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Guarda a un futuro responsabile e consapevole la Giornata mondiale del turismo 2022

Il 27 settembre di ogni anno ricorre la Giornata mondiale del turismo. In questa circostanza proponiamo la riflessione di don Roberto Rota, responsabile dell’Ufficio per la Pastorale del turismo della Diocesi di Cremona.

 

Che bisogno c’è di dedicare un giorno dell’anno al turismo, quando nel nostro tempo ogni giorno e ogni stagione possono essere vissuti come esperienza turistica?

Il turismo ha radici lontane – basti ricordare quelle esperienze particolari di turismo, come i pellegrinaggi, vissute lungo i secoli da varie categorie di persone – ma si impone come fenomeno culturale di élite, a partire dal sec XVIII, quando diventa una moda dell’aristocrazia europea intraprendere un lungo viaggio nella penisola italiana per visitare le nostre città d’arte, da nord a sud.

Se dovessimo ripensare alla logistica di quello che viene ricordato come “grand tour” noi moderni saremmo sconcertati: lunghi trasferimenti, numerosi passaggi di frontiere, mezzi di trasporto inadeguati, come spesso inadeguata era la possibilità di vitto e di alloggio. E allora che cosa spingeva a questo? Penso la ricerca della bellezza da contemplare per arricchire la qualità della vita.

Anche nel nostro tempo parlare di turismo significa offrire a tutti la possibilità di migliorare la qualità della propria vita, perché fermarsi e contemplare, allarga il cuore; e questo controcorrente a una logica efficientistica e consumistica.

Lo sviluppo economico e la ricerca scientifica hanno proposto, nel recente passato, un modello settoriale di miglioramento della qualità della vita che ha sottovalutato i rischi di impatto globale sul pianeta: lo ricorda anche Papa Francesco nella enciclica Laudato si’: “Questa sorella (terra) protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla” (n.2).

Anche un certo tipo di turismo, negli anni, ha contribuito, forse in modo inconsapevole, a questo degrado ambientale, anche nelle piccole cose, quando portavamo a casa la sabbia rosa delle isole di Spargi e Budelli, quando prendevamo un ramo di rododendro delle nostre montagne e ancor più quando ci sentivamo autorizzati a lasciare il nostro nome sulle pareti di monumenti antichi.

Per questo la Giornata mondiale del turismo 2022 torna a puntare sul futuro, un futuro responsabile e consapevole con il tema “Ripensiamo il turismo”.

Indubbio che il turismo abbia sofferto, forse più di ogni altro comparto economico, per la crisi pandemica, ma con l’avvio della ripresa del settore e sulla base di un riconoscimento politico e pubblico senza precedenti, l’Organizzazione Mondiale del Turismo evidenzia l’opportunità di ripensare al modo in cui tutti facciamo turismo. Ciò significa mettere le persone e il pianeta al primo posto e riunire tutti, dai governi e dalle imprese alle comunità locali, attorno a una visione condivisa per un settore più sostenibile, inclusivo e resiliente, per ritrovare il gusto di viaggiare nel rispetto delle mete e ancor più della gente che abita questi luoghi.

don Roberto Rota
Ufficio Pastorale del turismo
Diocesi di Cremona