IN ASCOLTO DELLA PAROLA (Lc 13, 1-5)
Si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subito tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo. O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
L’assoluta necessità, che deve sospingere tutti alla conversione, si radica nell’interpretazione della storia, tanto nazionale/ internazionale quanto personale. Gli eventi e le esperienze non capitano a caso, ma costituiscono una precisa indicazione perché la vita venga riletta alla luce dell’insegnamento di Cristo, che ci chiama a conversione, secondo parametri di giudizio per nulla ispirati dallo scandalismo gratuito.
A LIVELLO COMUNITARIO
- L’imposizione delle ceneri, ricordandoci la fugacità della vita e la necessità di convertirci a Cristo in questi quaranta giorni di deserto, si è pure concretizzata in un particolare programma o preciso impegno di vita comunitario, peculiare di quest’anno, perché anche la nostra comunità “faccia Pasqua”, cioè passi a una vita nuova? Lo conosciamo, questo programma, e ci impegniamo per attuarlo?
- Alla luce delle innumerevoli istanze di conversione, rivolte ai credenti in questo periodo, sappiamo avvertire maggiormente la presenza e le necessità degli altri, a livello familiare e sociale, frutto della penitenza quaresimale, oppure predomina sempre in noi l’egoismo?
A LIVELLO PERSONALE
- Mi sono proposto, all’inizio della Quaresima, un impegno di conversione che abbraccia qualche aspetto della mia esistenza, ben preciso, e che richiede una particolare attenzione in proposito (modo di pregare; apertura alle necessità degli altri; sprechi finanziari o altro)?
- Avverto che i veri cambiamenti di vita partono dal rinnovamento della mia mentalità, che avviene quando è posta a confronto con la Parola? Ho compiuto qualche tentativo al riguardo, per vedere di uscire dal “si è sempre fatto così”, che non approda a un’autentica Pasqua/passaggio, nella prospettiva della risurrezione?
PER CHIEDERE PERDONO PRIMA DELL’ASSOLUZIONE
Lavami, Signore, da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Riconosco la mia colpa,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi. (Sal 50,4-5)
Oppure:
Padre, ho peccato contro di te,
non sono più degno di esser chiamato tuo figlio.
Abbi pietà di me peccatore. (Lc 15,18; 18,13)
Oppure:
Signore Gesù,
che volesti esser chiamato amico dei peccatori,
per il mistero della tua morte e risurrezione
liberami dai miei peccati e donami la tua pace,
perché io porti frutti di carità,
di giustizia e di verità.
RINGRAZIAMENTO DOPO LA CONFESSIONE
Dopo l’assoluzione il sacerdote prosegue
Lodiamo il Signore perché è buono.
Il penitente conclude:
Eterna è la sua misericordia.
Quindi il sacerdote congeda il penitente riconciliato, dicendo:
Il Signore ha perdonato i tuoi peccati.
Va’ in pace.