IN ASCOLTO DELLA PAROLA (Lc 3, 3-6)
Giovanni percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati, com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaìa: «Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Ogni burrone sarà riempito, ogni monte e ogni colle sarà abbassato; le vie tortuose diverranno diritte e quelle impervie, spianate. Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!».
Alla luce di questo irruente insegnamento del Battista, che ci impegna a fare spazio a Cristo nel mondo, perché sia ancora accolto come Salvatore di tutti gli uomini, ci poniamo alcuni interrogativi per la nostra conversione in questo periodo.
A LIVELLO COMUNITARIO
- Qual è il mio grado di appartenenza a quella comunità, che costituisce il mio riferimento per la vita cristiana? Prendo parte solo alla Messa festiva (e quando?), oppure sono impegnato in qualche altra attività pastorale o in qualche particolare compito?
- Contribuisco alla conversione della Chiesa a Cristo, cercando di denunciare e togliere alcuni limiti o mancanze presenti nella comunità in cui vivo, oppure mi soffermo soltanto ad acquisire le denunce della stampa o del chiacchiericcio quotidiano, magari neppure sufficientemente provate? Cerco, almeno, la verità?
A LIVELLO PERSONALE
- Il tempo di Avvento richiede la vigilanza quale connotato essenziale della vita in Cristo: mi interrogo, allora, sulla capacità di discernimento della mia vita, sulle scelte che compio a tanti livelli (pratico, politico, intellettuale…), sugli sbagli che commetto… per verificare se sono capace di ricredermi e convertirmi?
- L’Avvento conduce al Natale e all’Epifania: l’interrogativo fondamentale che questo cammino mi pone è quello relativo alla capacità di cogliere le molteplici modalità di incarnazione di Cristo nella storia, perché “parli” alla mia vita, così da renderla sempre più manifestazione coerente di lui. Possiedo questa particolare sensibilità, che mi educa a verificare il mio “apparire” agli altri, perché non sia motivo di scandalo per loro, ma espressione della verità di Cristo nei suoi molteplici aspetti (preghiera/liturgia, carità, fedeltà alle sue e mie promesse…)?
PER CHIEDERE PERDONO PRIMA DELL’ASSOLUZIONE
Ricordati, Signore, del tuo amore,
della tua fedeltà che è da sempre.
Non ricordare i miei peccati:
ricordati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore. (Sal 24,6-7)
Oppure:
Signore Gesù, Figlio di Dio,
abbi pietà di me peccatore.
RINGRAZIAMENTO DOPO LA CONFESSIONE
Dopo l’assoluzione il sacerdote prosegue:
Lodiamo il Signore perché è buono.
Il penitente conclude:
Eterna è la sua misericordia.
Quindi il sacerdote congeda il penitente riconciliato, dicendo:
Il Signore ha perdonato i tuoi peccati. Va’ in pace.