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Giovani e Vescovi, dopo l’incontro a Sotto il Monte la voce dei giovani interpella le diocesi

Dopo l’appuntamento del 6 novembre 2021, al quale hanno partecipato, nel Duomo di Milano, oltre duecento giovani provenienti dalle diocesi della Lombardia, si è tenuta lo scorso 10 dicembre la seconda tappa di “Giovani e Vescovi”, il progetto dedicato al confronto tra i pastori delle Chiese lombarde e le pastorali giovanili di ogni diocesi.

Il Comune di Sotto il Monte, paese natale di papa Giovanni XXIII nella diocesi di Bergamo, ha fatto da location a questo secondo incontro, che ha segnato un passaggio di consegne per il futuro: si è ora conclusa la “fase regionale” del progetto, lasciando spazio all’approfondimento all’interno delle singole Diocesi.

L’evento si è aperto con l’intervento di don Paolo Carrara, che ha effettuato la sintesi degli atti, dando indicazioni secondo quanto emerso dai “tavoli” tematici della tappa precedente. A seguire una tavola rotonda che ha visto il diretto confronto dei ragazzi con ogni vescovo presente, uno scambio di idee e proposte, per conoscere meglio il panorama giovanile e valorizzarne l’inserimento nei progetti diocesani. Dopo il pranzo, l’evento si è concluso con la preghiera nel “Giardino della Pace”, luogo caratteristico di Sotto il Monte, decorato con colonne metalliche alle quali i giovani hanno attaccato le calamite con le proprie preghiere.

«L’obiettivo era quello di rivedersi dopo un anno, in modo che i vescovi potessero restituire quanto elaborato nel precedente incontro – spiega Mattia Cabrini, educatore della Federazione oratori cremonesi –. La scelta del luogo dell’incontro, in particolare il “Giardino della Pace”, ha una motivazione molto significativa: un incontro che sia messaggio di pace, affinché i giovani ne siano i primi promotori».

L’evento ha dato risalto a cinque temi che i giovani hanno affrontato: “Affetti e relazioni”, “Ecologia”, “Lavoro”, “Intercultura” e “Riti”. I temi si sono poi concretizzati in cinque schede, consegnate a ogni Diocesi, in modo che possano lavorarci con l’obiettivo di passare all’azione, inserendole nei percorsi di pastorale giovanile.

«I cinque temi danno un indice al lavoro dei prossimi anni – conclude Cabrini –. E sicuramente c’è l’interesse da parte del vescovo di proseguire questo grande progetto con i giovani».

Ora la palla passa alle Diocesi e agli uffici di pastorale giovanile, che avranno il compito di concretizzare, già nell’immediato futuro, le risposte emerse da questo incontro nel quotidiano delle comunità.